in

Test – Nuova Mitsubishi Space Star

Tempo di lettura: 3 minuti

È in arrivo una nuova aspirante protagonista nel combattutissimo mondo delle citycar. Space Star, un nome “vecchio e familiare” in Casa Mitsubishi per una nuova avventura, una piccola auto che va a occupare il posto vuoto lasciato da Colt.

Da monovolume a citycar

La prima vettura nata con il nome Space Star apparteneva al settore dei monovolume compatti, fu lanciata nel 1998, restylizzata nel 2002 e uscita dal commercio nel 2005. Oggi la denominazione Space Star è rinata con una nuova auto che ha a poco che fare con il vecchio modello, ma il cui nome ha rappresentato una fase importante della storia Mitsubishi in Italia (fuori dall’Europa il nome utilizzato è Mirage).
Space Star, infatti, oggi significa citycar. Creata sulla base della nuova piattaforma “Global Small”, è lunga 3, 71 m, ha cinque porte e si presenta con un design sobrio ma rotondeggiante, figlio di approfonditi studi sull’aerodinamica (Cd 0,27) e sulla massimizzazione del rapporto qualità prezzo.
Il frontale è caratterizzato dai grossi fari e dalla calandra divisa in due parti, la cui forma ha richiamato nel nostro immaginario il muso di un piccolo squalo, nonostante il design della parte anteriore non abbia un profilo aggressivo, anzi. La parte laterale è totalmente votata all’aerodinamica, con linee lungo le fiancate che convogliano l’aria verso il posteriore opponendo la minima resistenza. Sul lato B uno spoiler pronunciato lavora sempre in favore del coefficiente aerodinamico, mentre ai lati del portellone spuntano due fari dallo stile un po’ obsoleto.
La razionalità degli esterni la si trova anche all’interno con una strumentazione dall’aspetto sobrio ma completa di tutti gli accessori e dei pulsanti posizionati al posto giusto. Il tocco di qualità è dato dalla presenza del navigatore (di serie fino al 30 giugno) Tom Tom XXL del valore di 150 euro. I sedili di stoffa sono ben profilati e, grazie allo spazio interno di 1.651 mm, l’abitabilità dei sedili posteriori è buona senza intaccare la capacità di carico del bagagliaio – nella media di categoria – pari a 235 litri.

Snella ed efficiente

 

I motori della nuova Space Star sono esclusivamente a benzina, 3 cilindri ed equipaggiati con Auto Stop & Go. I propulsori sono il 1.0 e il 1.2 MIVEC DOHC, 12 valvole da 71 e 80 cavalli abbinati ad un cambio manuale a 5 marce oppure al cambio automatico a variazione continua CVT INVECS-III, disponibile solo per il 1.2. Prendendo come riferimento la precedente vettura del segmento B di Mitsubishi Motors (Colt), la Space Star si è liberata di circa 120 kg di massa: telaio – 40 kg (con – 16,5 kg per le sospensioni anteriori e posteriori ad esempio), carrozzeria – 40kg (lamierati o porte ad esempio) e propulsione – 40 kg (motore, cambio manuale e CVT ad esempio).
La notevole riduzione di peso ha permesso di ottenere consumi pari a 4,0 l/100 km ed emissioni di 92 g/km, a fronte di prestazioni di tutto rispetto per un citycar. Noi abbiamo provato la versione 1.0 da 71 cv – considerata la cuore di gamma – nella tinta Verde Pop, colore che rende più originale la piccola nipponica. Alla guida la leggerezza della vettura si sente subito, l’auto è scattante, agile nel traffico – grazie anche al raggio di sterzo di 4,6 metri – e i consumi verificati da noi sono effettivamente molto vicini a quelli dichiarati. Lo sterzo è piuttosto preciso, così come l’assetto, la frizione è la più leggera della sua categoria (forse troppo) ed è abbinata a un cambio un po’ troppo gommoso. Molto funzionale e sempre pronto è l’Auto Stop & Go (start&stop) ora supportato da un sensore batteria intelligente (IBS) che analizza la condizione della specifica batteria AS&G di elevata durata (50.000 cicli) per garantirne il funzionamento non-stop. L’abitacolo è stato ben insonorizzato di modo che non si senta il sound del tre cilindri, silenzioso ai bassi regimi ma un po’ troppo rumoroso agli alti.

A o B? Prezzi e concorrenti

 

La nuova Space Star è la risposta di Mitsubishi Motors per il segmento B, ma tiene in considerazione come concorrenti anche le auto di segmento A. Il prezzo per il modello base, ovvero il 1.0 ClearTec in allestimento Invite è di 11.400 euro mentre per la versione intense il prezzo è di 12.950 euro. La Space Star top di gamma è la 1.2 ClearTec Intense, che costa 13.950 euro (1.300 in più con il cambio automatico CVT). Fiat Panda, 500, Volkswagen Up!, Polo, Skoda Citygo, Seat Mii, Opel Corsa, Citroen C3, Peugeot 208, Toyota Yaris, Renault Clio, Ford Fiesta e Nissan Micra sono solo alcune delle avversarie con cui Mitsubishi se la dovrà vedere, ma la Space Star offre una razionalità di progetto che nessuna concorrente si vanta di avere, un’auto studiata a fondo e dedicata a chi sceglie la propria vettura prima con la testa, poi con il cuore.

SPECIFICHE TECNICHE
(Dati MMC)

CARROZZERIA:
– Lunghezza: 3.710 mm
– Larghezza: 1.665 mm
– Altezza: 1.490 mm
– Passo: 2.450 mm
– Carreggiata: 1.430 mm/1.415 mm
– Peso: da 845 kg
– Posti: 5
– Cd: 0.27
– Pneumatici: 165/65R14 e 175/55R15
– Capacità bagagliaio: da 235 l

Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

Fiat 500L Trekking: al via gli ordini

MIT: Richiamo per 11 mila Peugeot 208