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Un abito inglese per una Yamaha SR500

"La battaglia non è affatto persa. Faremo del nostro meglio per recuperare Karginov (Kamaz). Noi come Team abbiamo deciso di continuare a guidare con prudenza, senza correre rischi irresponsabili. E a essere onesti, in alcune occasioni, i piloti russi hanno guidato davvero al limite. Il mio obiettivo rimane certamente quello di salire, insieme con il mio veicolo Iveco e tutto il mio Team, sul gradino più alto del podio".
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Per l’amico Gianni, proprietario della moto del servizio, tutto nacque qualche anno fa vedendo una Matchless G50 a una rievocazione storica: essenziale, leggera e compatta, con un serbatoio che era un’opera d’arte. Un classico senza tempo che fece breccia nel suo cuore ma che, economicamente viaggiava su un altro pianeta…

Da lì partì l’idea di fare una Special ispirata alla G50 partendo da una meccanica molto più accessibile, ma pur sempre dotata di un monocilindrico di 500 cc monoalbero in testa. Un po’ di ricerche qua e là e alla fine viene fuori una Yamaha SR500, versione stradale della 500 XT, con la quale condivideva il motore. Milleduecento euro e un esemplare ‘quasi’ perfetto era in garage.

Yamaha SR500

Parte fondamentale della trasformazione era ovviamente il serbatoio, la cui forma fortemente caratterizzata dalle profonde svasature per le ginocchia e le panciute sacche anteriori non ha eguali. La prima fonte per attingere informazioni è stato il sito di VD Classic un’azienda francese che si è specializzata, tra le altre cose, in questo genere di trasformazioni su base Yamaha SR500 e XT500. Ma i prezzi talvolta piuttosto salati, oltre al fatto che per loro la SR è la base ideale per replicare la BSA Gold Star con grosso serbatoio in alluminio ideato da Eddie Dow fece cambiare rotta…

Passo successivo una telefonata in Scozia al titolare di The Tank Shop, un personaggio interessante e vulcanico. Anche lui per il telaio SR non prevede il serbatoio G50 ma solo quelli BSA oppure Norton. Era disponibile però a farlo su misura, ma con tempi di esecuzione piuttosto lunghi. Interessante il prezzo, attorno ai 500 €. Ultimo tentativo il buon e-Bay dove, strano ma vero, Gianni ha trovato proprio il serbatoio in oggetto messo all’asta a un prezzo bassissimo, diciamo molto meno di un comune serbatoio in vetroresina reperibile a Novegro. Piccolo problema: il venditore abitava a Hong-Kong, peggio della Scozia, e aveva un nome impronunciabile. Anche se l’affare non pareva proprio liscio, decide di rischiare e di fare un’offerta, puntando 250 $. Dopo i fatidici sei giorni, il verdetto. Serbatoio aggiudicato, contatto del misterioso venditore in un eccellente inglese, scambio di dati, coordinate bancarie, versamento e infine l’e-mail finale con le indicazioni della spedizione (costo altri 150 €). Una settimana è il serbatoio è arrivato, ben imballato e integro con l’unico neo di un tappo di rifornimento con la serratura, improbabile su un serbatoio così “racing” e peraltro ben visibile sulla foto pubblicata su e-Bay. Un salato costo di sdoganamento (mettetelo sempre in conto quando acquistate dall’estero) ha portato il prezzo finale a circa 500 €. Nessuna fregatura, quindi.

Per la sella, invece, è stato di aiuto il mercatino di Novegro. Si è partiti dalla esatta replica, in vetroresina, dell’originale G50, modificata nella parte anteriore per adattarsi al telaio Yamaha e si è quindi proceduto a fare uno stampo dedicato, utilizzando l’esperienza di Angel Lussiana. Su di essa è stato applicato un fanalino Dresda e un porta targa artigianale in alluminio. Modificata la parte posteriore del telaio, originariamente costituita da pesanti fazzoletti in lamiera che la piccola sella avrebbe lasciato in vista. Nulla di speciale per le pedane arretrate, fondi di magazzino anni Settanta, in sintonia col mezzo. All’avantreno spicca un bellissimo quattro ganasce Fontana di diametro 250 mm, l’ultimo tamburo realizzato dal tecnico milanese prima di cedere le armi e passare agli impianti a disco. Gianni ci tiene a dire che è un pezzo d’epoca (di gran valore) e non una delle repliche fatte, peraltro molto bene, oggi. Completano la parte anteriore un parafango e i relativi attacchi, tutto in lega leggera, repliche del Norton Manx, acquistati per 150 € da Unity Equipe, gran bazar inglese dove c’è tutto per le Café Racer, e i soffietti in gomma sugli steli a completamento della Yamaha SR500 simil-G50.

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