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40 anni di Audi quattro: la storia e i modelli iconici

Tempo di lettura: 3 minuti

I quattro anelli e la trazione Audi quattro ormai sono legate a doppio filo. Chi dice una pensa anche all’altra e viceversa. Sono passati già 40 anni da quando, durante il Salone di Ginevra del 1980, fece il suo debutto la mitica Ur-quattro.

Da quel giorno Audi ha prodotto 10,5 milioni di vetture a trazione quattro, una storia fatta di evoluzione tecnologica continua, che oggi è arrivata a proporre la trazione integrale quattro elettrica con torque vectoring elettrico.

Fatta eccezione per la gamma A1, la trazione integrale è disponibile per ogni modello a listino, dalle più sicure alle più sportive, passando per gli immancabili SUV.

40 anni di Audi quattro: i modelli stradali

Audi quattro 1980

Al debutto, avvenuto nel 1980 in occasione del Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, l’iconica coupé Audi quattro ha catalizzato l’attenzione di pubblico e media grazie al sistema di trazione integrale leggero, compatto, efficiente e non soggetto a frizioni o dissipazioni d’energia.

Caratteristiche che rendono la trazione quattro particolarmente adatta, sin dalle origini, tanto per le vetture sportive quanto per i modelli di grande serie. Equipaggiata con una versione potenziata da 200 CV del noto 5 cilindri turbo di 2,1 litri presentato nell’autunno del 1979, la coupé Audi Ur quattro è stata costantemente aggiornata sino al 1991 e, nel 1984, affiancata dalla variante Sport quattro da 306 CV. Nel 1986, il differenziale centrale bloccabile manualmente è stato sostituito da un più moderno differenziale centrale Torsen, in grado di ripartire in modo variabile la coppia tra gli assali.

Audi TT mk1

Nel 1995 ha debuttato la prima Audi TDI con trazione integrale permanente, mentre nel 1999 la tecnologia quattro è stata dedicata – per la prima volta – a modelli compatti Audi A3 e TT. Nel 2005 ha debuttato la configurazione asimmetrica mediante differenziale centrale autobloccante meccanico, con ripartizione della coppia tra assale anteriore e assale posteriore secondo il rapporto 40:60, mentre nel 2007 è stata introdotta la soluzione mediante giunto viscoso all’avantreno, dedicata alla supercar Audi R8. Nel 2016 è stata la volta della trazione quattro con tecnologia ultra, mentre nel 2018, parallelamente all’unveiling di Audi e-tron, ha debuttato la trazione quattro elettrica.

Audi e-tron Sportback

40 anni di Audi quattro: i successi sportivi

Audi quattro ha esordito nel Motorsport all’inizio del 1981 in occasione dello Jänner Rallye in Austria. Da allora, il sistema di trazione integrale progettato dalla Casa di Ingolstadt ha rivoluzionato il mondo dei rally e delle competizioni. Nel 1982, Audi ha conquistato il titolo costruttori nel Mondiale rally, mentre nel 1983 il finlandese Hannu Mikkola ha scalato la classifica piloti. Al termine della stagione 1984, Audi ha fatto propri entrambi i titoli: lo svedese Stig Blomqvist si è laureato Campione del Mondo al volante della Sport quattro a passo corto, seguita nel 1985 dalla Sport quattro S1 da 476 CV. Nel 1987, Walter Röhrl ha vinto negli USA la Pikes Peak, la cronoscalata più celebre al mondo, guidando una S1 appositamente preparata.

Audi R18

Negli anni successivi, Audi si è dedicata al Motorsport soprattutto nelle categorie Turismo. Nel 1988, ha conquistato il titolo costruttori e piloti con l’Audi 200 nella serie americana Trans Am, mentre l’anno successivo ha partecipato con successo alla serie IMSA GTO. Nel 1990/91, Audi ha corso nel Deutsche Tourenwagen Masters – il DTM (Campionato Tedesco Turismo) – con la possente V8 quattro DTM, conquistando due titoli piloti consecutivi. Nel 1996, la A4 quattro Super Touring ha partecipato a sette campionati nazionali, vincendoli tutti. Due anni dopo, i regolamenti europei hanno bandito la trazione integrale dalle gare Turismo.

Nel 2012, un’Audi a quattro ruote motrici è tornata a competere in pista. Si trattava dell’Audi R18 e-tron quattro a tecnologia ibrida. Il motore V6 TDI muoveva le ruote posteriori, mentre all’avantreno agiva la propulsione elettrica. I risultati furono eclatanti: tre vittorie consecutive alla 24Ore di Le Mans e due titoli piloti e costruttori nel FIA World Endurance Championship (WEC).

Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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