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Elkann e Manley si tagliano il compenso per il bene dei dipendenti FCA

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Gesto che oseremmo definire esemplare quello che Mike Manley e John Elkann, rispettivamente CEO e Presidente di Fiat Chrysler Automobiles, cioè l’intenzione di tagliarsi lo stipendio, e non solo il loro, per evitare licenziamenti in questo momento di grandi difficoltà per l’industria dell’auto a causa dell’emergenza Coronavirus.

In una lettera inviata a tutti i dipendenti e come si legge in apertura sui maggiori quotidiani nazionali, Manley ha infatti comunicato che: “Il nostro presidente Elkann e il nostro cda hanno deciso all’unanimità di rinunciare in toto al proprio compenso, da qui alla fine del 2020“.

Nel caso del nipote dell’Avvocato Agnelli, e con lui tutto il cda del gruppo italo-americano, si tratta quindi di un esempio concreto di vicinanza ai dipendenti in questa fase ardua, cui FCA sta già rispondendo con una strategia concreta che non vede la cancellazione di alcun modello già pianificato e con le rassicurazioni di Pietro Gorlier, responsabile dell’area EMEA, arrivate nelle scorse ore e sempre rivolte ai dipendenti FCA.

Lo stesso Manley ha poi concluso impegnandosi direttamente sulla stessa linea di pensiero: “Proteggere la salute finanziaria dell’azienda è responsabilità di tutti, a partire naturalmente da me e dal team leadership. Al fine di raggiungere questo obiettivo, e per evitare una riduzione di personale nel secondo trimestre, dal mese di aprile e per i prossimi tre mesi, ridurrò il mio stipendio del 50% e i membri del gec (group executive council) ridurranno il loro del 30%“.

Dopo la decisione di convertirsi nella produzione di ventilatori polmonari e mascherine, mai così necessari come in questo momento, un altro esempio che, si spera, verrà seguito da tante altre realtà industriali.

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