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Alfa Romeo, il V6 delle Quadrifoglio sopravviverà all’Euro 7

Tempo di lettura: 4 minuti

La notizia dell’alleggerimento delle restrizioni ai motori termici con l’arrivo delle nuove normative Euro 7 nel 2025 ha dato una nuova speranza agli appassionati di motori. Dopo la paura per delle regole così stringenti da costringere le Case ad abbandonare i motori a combustione interna, con l’aggiustamento delle normative sembra esserci ancora spazio per l’emozione. Il primo ad uscire allo scoperto è stato Jean-Philippe Imparato, CEO Alfa Romeo, che ha rivelato ai colleghi inglesi di Autocar che il 2.9 V6 delle Giulia e Stelvio Quadrifoglio vivrà anche dopo il 2025.

L’entrata in vigore delle normative Euro 7, previste per il luglio del 2025, potrebbe donare qualche anno di vita in più a diversi segmenti che, con le precedenti disposizioni, sembravano alla fine del loro percorso. Tra queste troviamo le sportive ad alte prestazioni, come le Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio e il 2.9 V6 che montano sotto al cofano. Con il “nuovo” Euro 7, invece, Imparato ha dichiarato che, in qualche modo, il sei cilindri biturbo sarà utilizzato in applicazioni future. Il CEO di Alfa Romeo non ha però rivelato quali possano essere i progetti potrebbero montare il V6 italiano.

Alfa Romeo, il V6 continua a vivere: le dichiarazioni di Imparato

Con l’adozione del “nuovo” Euro 7, le tante Case che avevano additato proprio la nuova normativa come causa dell’addio ai motori termici sono ora osservate speciali per capire se e quanto il motore termico potrebbe tornare d’attualità per diverse tipologie di veicoli. Tra queste, ovviamente, ci sono le auto sportive, che per prime hanno visto la propria “spina” staccarsi viste le importanti emissioni ambientali che obbligatoriamente si portano dietro. I colleghi britannici di Autocar, visto il recente slittamento di 5 anni del blocco alle vendite di auto termiche in Gran Bretagna, hanno colto la palla al balzo e hanno contattato Jean-Philippe Imparato, CEO di Alfa Romeo. Il manager francese era infatti stato uno dei più critici verso l’Euro 7, definendolo qualche mese fa una “cavolata” in un’intervista che trovate cliccando a questo link.

Viste queste parole, l’opinione di Imparato era abbastanza scontata. Infatti, secondo i pronostici, Imparato ha ufficializzato un utilizzo successivo al 2025 del 2.9 V6 biturbo Alfa Romeo, oggi implementato con successo sulle Giulia e Stelvio Quadrifoglio. Alla domanda secca sul futuro del sei cilindri di derivazione Ferrari, Imparato ha risposto in maniera altrettanto diretta. Il 2.9 V6 continuerà a vivere? La risposta è sì, perché mi aspetto di risultati delle proposte sull’Euro 7 entro quest’anno. Mi piacerebbe realizzare qualcosa di interessante che rispetti le nuove normative.”

Non ha quindi dichiarato cosa potrebbe arrivare sul mercato spinto dal redivivo 2.9 V6 Alfa Romeo, che sopravviverà alle normative Euro 7. La nuova Alfa Romeo 33 Stradale è dotata del 3.0 V6 Nettuno di origine Maserati, imparentato alla lontana con il 2.9 Alfa Romeo ma dotato di differenti soluzioni anche a livello di iniezione di carburante. Potrebbe esserci una speranza per delle versioni termiche delle nuove Giulia e Stelvio, previste fino ad oggi solamente in versione elettrica. Oppure, dopo la 33 potrebbero arrivare nuovi modelli emozionali in edizione limitata, magari la tanto desiderata Giulia Coupé mai arrivata in produzione. Per scoprire tutto questo, dovremo ancora attendere qualche mese per vedere quale sarà il futuro del V6 Alfa Romeo e delle sportive della Casa di Arese.

Imparato, quindi, aggiunge Alfa Romeo ai produttori che hanno deciso di cambiare i propri piani di sviluppo di nuovi modelli, magari stravolgendo o aggiustando i piani che, fino a qualche settimana fa, vedevano solo l’elettrico come unica soluzione a medio-lungo termine. Ci sono Case che hanno accolto con positività questa apertura all’Euro 7, mentre altre, come Renault, che sono state piuttosto critiche. Il CEO della Losanga Luca de Meo, ad esempio, ha dichiarato che questi alleggerimenti distrarranno i costruttori, che continueranno a sviluppare motori elettrici senza andare “all-in” sull’elettrico.

Carlos Tavares, il CEO di Stellantis, aveva invece dichiarato come l’Euro 7 sarebbe stato deleterio per le piccole auto, aumentandone eccessivamente i prezzi. Dopo la “lotta” di otto Paesi UE per difendere i produttori di auto, già sotto pressione per rispettare la deadline del 2035 per l’addio al motore termico, questa piccola “vittoria” dovrebbe dare più tempo alle Case per sviluppare delle tecnologie per l’auto elettrica capaci di rivaleggiare con coloro che, oggi, rappresentano i leader del mercato elettrico, Stati Uniti e Cina.

Oltre al futuro delle Alfa Romeo termiche: speranza per sportive, citycar e per il cambio manuale

Il futuro del V6 Alfa Romeo delle Quadrifoglio sembra assicurato anche con l’arrivo dell’Euro 7. Questa grande novità, ottenuta con grande fatica durante numerose trattative al Parlamento Europeo, non ha solo dato una speranza agli appassionati alfisti. Sono tantissimi infatti i modelli che, negli scorsi mesi, sono stati “tagliati” adducendo come motivazione proprio le stringenti normative Euro 7, che avrebbero reso antieconomica la produzione di determinate tipologie di automobili. Un esempio sono le citycar di Segmento A come FIAT Panda o Hyundai i10. Questa categoria era ormai stata definita da tutti i produttori come la prima che sarebbe scomparsa con l’arrivo dell’Euro 7. I motori più piccoli sarebbero stati i primi a diventare troppo complessi e costosi da produrre, facendo estinguere la categoria delle piccole a benzina.

Con le nuove disposizioni, invece, c’è speranza per un futuro termico, magari Mild Hybrid, per modelli di Segmento A. Volkswagen, invece, aveva ufficializzato la decisione di abbandonare il cambio manuale sui suoi modelli per le normative Euro, nonché di “tagliare” i modelli più piccoli realizzati sulla piattaforma MQB A0, non ibridizzati, come T-Cross, Polo e Taigo. Per tutti questi modelli, quindi, potrebbe esserci una speranza di prosecuzione della propria carriera, magari con l’introduzione di motori elettrificati. Non dovrebbe, purtroppo, esserci invece nulla da fare per la Ford Fiesta. La storica compatta dell’Ovale, infatti, è arrivata all’ultimo anno di produzione, e sarà abbandonata alla fine del 2023.

Tra le motivazioni c’è sempre stata quella dell’Euro 7, che non avrebbe permesso a Fiesta, prodotta da sempre nello stabilimento tedesco di Colonia, di essere economicamente sostenibile e appetibile. Il futuro del segmento per Ford ha però un nome, Puma. La Casa americana lancerà il restyling che avrà sia l’inedita versione elettrica che motori termici, che a questo punto arriveranno oltre il 2025. Con l’arrivo del nuovo Euro 7, potrebbero esserci ancora sorprese. Dopo Alfa Romeo e il suo V6 ancora “vivo”, quali saranno i modelli e le tipologie di auto che troveranno in questa novità un’ancora di salvezza? Lo scopriremo sicuramente nelle prossime settimane, che si preannunciano decisamente interessanti.

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