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Colonnina di ricarica: presentata la prima con il POS

Tempo di lettura: 2 minuti

È stata presentata la prima colonnina di ricarica grazie alla quale è possibile pagare con il POS. Non solo smartphone ed app, grazie a questo sistema, la ricarica dell’auto elettrica può essere pagata anche con carte di credito ed altre tipologie di carte, proprio come nei vari negozi ed ai distributori di carburanti. La differenza, rispetto all’infrastruttura che conosciamo, è che sarà possibile pagare al momento, esattamente come avviene per un rifornimento di carburante. Certo…il tempo sarà sempre una variabile di cui tenere conto.

Colonnina di ricarica: ecco la prima con il pagamento POS

La mobilità del futuro e la transizione elettrica sono inevitabilmente e fortemente correlate tra loro. La tecnologia avanza in maniera quasi incontrollabile ed assoluto protagonista di essa è quasi sempre lo smartphone, che spesso e volentieri viene utilizzato per le ricariche alla colonnina delle automobili elettriche. La connessione tra rifornimento e smartphone ha preso piede ed ha sostituito di prepotenza la circolazione dei contanti, ma anche le carte di credito ed i bancomat. Questi ultimi, però, potrebbero riavere un ruolo chiave in futuro, grazie ad un’idea tutta italiana sviluppata da Fortech, azienda specializzata nell’automazione delle stazioni di servizio, ed esposta a K.EY 2023 a Rimini.

Colonnina di ricarica con il POS: ecco come funziona

Il sistema sviluppato da Fortech ripropone fedelmente quello di una stazione di rifornimento di carburante self service. Il sistema chiede di inserire una carta, selezionare la modalità di pagamento, inserire il PIN e selezionare la presa. Una volta eseguito il tutto, all’utente viene chiesto di collegare l’auto e attendere. Una volta terminata la ricarica viene quindi addebitata la richiesta di pagamento in automatico sul conto collegato alla carta utilizzata. È un’opzione alla quale possono ricorrere tutti i soggetti che non percorrono moltissimi chilometri in elettrico, e che quindi non fanno utilizzo degli abbonamenti mensili per abbattere i costi a fine mese. In questo caso, percorrendo meno di 1.000 km al mese, potrebbe risultare superfluo abbonarsi ad un servizio dal costo fisso, prediligendo il pay-per-use.

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