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Colonnine di ricarica: quali troviamo e come funzionano?

Tempo di lettura: 3 minuti

Ogni giorno cresce sempre più l’interesse nei confronti delle auto elettriche, ma sono tante le domande che gli automobilisti si pongono: dal costo di acquisto, all’autonomia, passando anche per dettagli più tecnici, come, ad esempio: come posso fare il pieno di elettroni fuori casa nelle colonnine di ricarica?

Domanda che sembra banale, ma non sempre lo è: sicuramente rispetto ad una vettura termica le cose si complicano: se su un’auto a benzina o gasolio basta andare in una qualsiasi area di servizio per fare il pieno con la pistola erogatrice standardizzata, ben diverso è il discorso per le vetture elettriche. Cerchiamo pertanto di fare un po’ di chiarezza su questo tema.

Ricarica e autonomia delle batterie per auto elettriche

Le citycar full electric sono è dotate di batterie di media capacità di circa 50 kWh, da 220-250 litri di volume e di 300-350 kg di peso, che permettono un’autonomia fino a 300-350 km secondo il nuovo protocollo di omologazione WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures) e di 400-450 km in base al precedente NEDC (New European Driving Cycle).

Le modalità di carica sono flessibili e adatte alle diverse situazioni quotidiane. Sono possibili tre modalità di ricarica di una batteria:

 da una presa domestica classica o, per una ricarica completa in 16-20 ore, da una presa potenziata con il cavo di ricarica fornito in dotazione;

• da una wallbox (ecco la proposta di IrenGo): permette una ricarica completa in 5-7 ore nella versione trifase (11 kW) o in 7-9 ore in monofase (7,4 kW);

• da una colonnina di ricarica pubblica dedicata: la regolazione termica della batteria permette infatti di utilizzare dei caricatori da 40-80 e oltre 100 kW e di raggiungere l’80% della ricarica in 30-40 minuti.

Ci sono diversi modi di caricare un’auto elettrica. Quale scegliamo?

La corrente di ricarica può essere continua (DC) o alternata (AC). La prima è presente solo alle colonnine di ricarica pubbliche, mentre la seconda è quella che abbiamo e utilizziamo a casa tutti i giorni o in alcuni luoghi pubblici. Inoltre, le colonnine hanno una potenza massima di “erogazione”, e le auto una massima a cui possono “ricevere” corrente.

Nel caso di impianti alternati si va un massimo di 22 kW di potenza, ma il nostro impianto di casa deve essere adattato per raggiungere questi picchi, normalmente il contatore è tarato a 3 kW soltanto. Pertanto, se decidiamo di acquistare un’auto a batteria conviene dotarsi di una wallbox di ricarica e aumentare la soglia con il nostro fornitore. Esse sono chiamate così perché nella maggior parte dei casi studiate per essere montate a muro come un qualsiasi contatore o quadro elettrico.Se le ricariche alla presa domestica durano troppo a lungo, il tempo di carica a casa può essere accorciato con la wallbox, disponibile su richiesta. Il risparmio di tempo è di circa un terzo rispetto ad una presa 220V.

Ricarica fast, per chi va di fretta

La corrente DC delle colonnine più potenti, invece, può superare abbondantemente i 150 kW ed arrivare fino a 250 kW. Cambiano, di conseguenza le prese e i cavi di ricarica, mentre è importante notare, come abbiamo accennato in origine, che non tutte le auto elettriche supportano le ricariche così potenti.

Il Modo 4 è la ricarica diretta a corrente continua FAST DC. La corrente continua, fino a 200A, 400V, non deve passare attraverso il caricatore/inverter dell’auto e va direttamente dalla colonnina alla batteria, velocizzando di parecchio l’operazione. Con questo sistema è possibile ricaricare i veicoli da 0 all’80% della carica in pochi minuti (dai 20 ai 50 circa). Esistono due standard di presa di ricarica: CHAdeMO (Giapponese) e CCS Combo (Europeo).

Un vantaggio della ricarica di tipo 2,3,4 rispetto al tipo 1 è che la spina di ricarica può essere bloccata sia sulla stazione sia sulla vettura, a tal fine occorre solo bloccare le porte dell’auto, perché nessuno possa scollegare il caricamento. Le spine sono in tal caso stabilmente vincolate alla vettura e, durante il processo di carica, ci si può tranquillamente allontanare dalla auto elettrica, allertati magari dall’App su Smartphone quando la ricarica si sta per concludere.

Colonnine di ricarica E-Mobility di IrenGO, pensate per tutte le esigenze

IrenGo è l’innovativa offerta per la mobilità elettrica firmata Iren, con la quale l’azienda vuole rivolgersi a clienti privati, aziende/corporate ed enti pubblici. Quello di IrenGo rappresenta uno dei cataloghi più completi presenti attualmente nel panorama italiano della mobilità elettrica a zero emissioni.

Iren è una delle prime realtà nazionali ad aver creduto fortemente nelle potenzialità dell’e-mobility, avendone già sperimentato direttamente i benefici: Iren ha infatti avviato una serie di iniziative interne, con l’installazione di stazioni di ricarica presso le proprie sedi e con la progressiva elettrificazione della propria flotta aziendale. L’obiettivo è di ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti dei propri collaboratori e di promuovere i valori della sostenibilità all’interno del Gruppo, sperimentando in maniera applicata la mobilità elettrica.

Tutte le iniziative interne ed esterne di mobilità elettrica IrenGo hanno fornitura di energia elettrica 100% green proveniente dagli impianti idroelettrici del Gruppo.

Le colonnine offerte da Iren si distinguono per: tipologia di corrente AC/DC, presa di ricarica e potenza massima erogabile. Vediamone in dettaglio.

– Colonnina ENSTO CHAGO PRO

Stazione di ricarica standard AC a terra

Due punti di ricarica con presa tipo 2

Potenza massima di 22 kW trifase

– Colonnina FAST EFACEC

Stazione di ricarica fast charge multistandard

Ricarica rapida in 10/15 minuti, dipende dalla capacità della batteria.

Potenza massima di 50 kW in DC, 43 kVA in AC

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