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Dacia Sandero TCe 110: prezzo, consumi, interni, prova su strada

Tempo di lettura: 7 minuti

In un periodo di incertezza ecomomica, con benzina e gasolio alle stelle e grandi dubbi sulla mobilità elettrica, nel podio delle vendite europee si è insidiata una vettura che, tra tutte, sembra convincere maggiormente gli italiani: Dacia Sandero. A dimostrare il successo di Sandero sono i risultati di vendita europei del 2022: la Sandero è stata la seconda auto più venduta con 200.550 unità, seconda solo alla Peugeot 208. Commercializzata in 44 mercati, Dacia Sandero 2023 continua ad essere la Dacia più apprezzata dal pubblico, fin dal suo lancio, 15 anni fa.

Oggi non è più solo il prezzo a portare gli automobilisti a scegliere Dacia Sandero. L’intera gamma Dacia oggi ha uno stile accattivante e moderno, ancor più interessante dopo il restyling del marchio arrivato nel 2023. La tecnologia non ha nulla da invidiare alle più raffinate competitor, e il motore 1.0 turbo, spinge bene e contiene moltissimo i consumi. Come va allora questa citycar romena? Scopriamolo nella nostra prova di Dacia Sandero in versione TCE 110.

Interni e spazio: più matura e sostenibile

Robustezza, essenzialità e attenzione all’ambiente: questi sono i paradigmi delle nuove vetture Dacia, che Sandero riprende in pieno. Se infatti Duster ha dato una popolarità immensa al marchio romeno, è stata la terza generazione di Sandero a segnare la nascita di un nuovo corso per Dacia. Lanciata nel 2020 la Dacia Sandero 3.0 è realizzata sulla base dell’attuale Renault Clio V, con le migliorie in fatto di guidabilità, sicurezza e modernità che ne conseguono. 
Nata sulla piattaforma CMF-B, la stessa di nuova Renault Clio, Captur e di Nissan Juke, migliora non solo l’abitabilità, ma la qualità percepita, le prestazioni e, perchè no, l’estetica, che fa un oggettivo step verso l’alto. Ecco perchè sono stati completamente rinnovati design e dimensioni, con linee più decise e un’espressione sul frontale che ben si differenzia rispetta al passato. Caratteristiche, in primis, le luci diurne a LED, a forma di Y rovesciata. Aumentano le carreggiate di Sandero, per un totale di 3 centimetri in più di larghezza, così come anche al posteriore nuovi fari a LED, l’antenna shark e l’impronta su strada danno un nuovo aspetto al lato B. 

Le dimensioni della Dacia Sandero Streetway sono una lunghezza 4,09 metri (4,10 sulla Stepway), un’altezza 1,50 metri (+10cm per quella con il look offroad) e una larghezza 1,76 (+1 cm) metri, mentre il passo è di 2,60 metri. Diversa l’antenna sul tettuccio così come sono presenti le barre al tetto modulari, le quali si possono disporre sia in senso longitudinale sia in senso trasversale rispetto al tetto, a seconda della necessità di carico o arodinamica. Spicca poi l’assenza di cromature sulle nuove Dacia, sostituite da più ecologiche finiture verniciate in bianco. In più, all’interno non ci sono più componenti rivestite in pelle di origine animale.

Con l’arrivo del 2023, tutte le Dacia prendono in uso il nuovo logo, molto più moderno e decisamente più appagante del precedente logo Dacia, ormai etichettato come “cheap”. Anche all’interno, troviamo il volante con il nuovo logo in bianco, con piccoli cambiamenti nel resto degli interni. A livello di interni, propone un abitacolo sicuramente più rifinito. Gradevole anche la sensazione nell’azionamento le manopole del clima automatico. Si respira aria nuova all’interno della nuova Sandero e anche guardando i sedili, i materiali adoperati (piace l’inserto in tessuto che fa da giusta contrapposizione alle non troppo allegre plastiche rigide), la presenza (finalmente) del freno di stazionamento elettrico, è tangibile il salto di qualità.

Gli interni della Dacia Sandero 2023 sono stati rivoluzionati rispetto al passato, vedono innanzitutto il debutto del nuovo display centrale posto in alto sulla plancia, così come sono state rinnovate le bocchette d’aerazione e i comandi del clima, anche automatico, gli stessi di nuova Clio.
Gli interni di Dacia Sandero 2023 sono poi caratterizzati da tre sistemi di infotainment, a sottolineare la natura tecnologia della vettura. Il pià completo è il Media Nav (di serie per Express Up, optional per le altre versioni): il sistema composto da uno schermo da 8 pollici con Apple CarPlay e Android Auto wireless, a cui però è aggiunto il navigatore proprietario con schermo ora posizionato in alto stile tablet, da vettura decisamente non più cheap. Invece il Media Control che non è altro che un supporto per lo smartphone da collegare alla di cui sopra presa USB: installando un app apposita, il vostro telefono diventa in sostanza la fonte dell’intrattenimento, il tutto a portata di mano (cavo a parte, sempre d’intralcio). Peccato per il cluster semi analogico con un piccolo schermo monocromatico da 3.5’’, un rinnovamento avrebbe svecchiato ulteriormente gli interni.

Migliora l’ergonomia per conducente e passeggeri: il volante è regolabile in altezza e profondità e sul sedile di chi guida è ora disponibile il comando per regolare l’altezza, anche se sembra sempre che la triangolazione sedile, volante, pedaliera sia perfettibile. Dietro aumenta lo spazio, grazie alla nuova piattaforma (con + 4 centimetri per le gambe degli occupanti). Concludendo con le dimensioni di Dacia Sandero 2023, il bagagliaio è tra i più grandi della categoria. In versione esclusivamente termica, Dacia Sandero ha 406 litri di capacità minima, che diventano 1.186 abbattendo il divano posteriore. Se scelta nella furba versione Eco-G a doppia alimentazione benzina-GPL, invece, la capacità scende a 328-1.108 litri.

Prova su strada Dacia Sandero TCe 110: ideale anche come unica auto di famiglia, non patisce un offroad leggero

La gamma motori di Dacia Sandero 2023 ruota attorno all’apprezzato tre cilindri 1.0 di ultima generazione, declinato però in diverse varianti. La prima, la meno prestazionale, è il motore SCe da 65 CV che viene reso disponibile su tutti gli allestimenti. Il 1.0 diventa anche turbo TCe e si suddivide in ulteriori due versioni, con potenze da 90 CV a 110 CV, come per quella oggetto della nostra prova.  

Il TCe 110 benzina con cabio manuale a seri rapporti è riservato alla ricca versione Stepway di questa prova: si parla di un 1.0 3 cilindri 110 CV da 5.000-5.250 rpm e una coppia di 200 Nm da 2.900 a 3.500 giri. Che sono più che sufficienti a muovere la leggera Sandero. Peccato forse una schiena che arriva solo ai 3.000 giri con un turbo lag (il ritardo di risposta del turbo agli input dell’acceleratore) avvertibile dopo il quale Dacia Sandero spinge con sorprendente vigore.

La velocità massima è di 180 km/h e la lo 0-100 è coperto in 10 secondi. Numeri in linea con l’indole turistica dell’auto e ottima anche nel caso si optasse per comprarla come unica auto da famiglia su questa versione 110 CV. I consumi sono comunque buoni, infatti parliamo di un’auto leggera è più economica, più parca nei consumi, e più vivace a parità di motorizzazione. Rispetto alle competitor, con i suoi 1.145 kg la Sandero è di oltre 80 kg più leggera dei B-SUV più venduti.

Nel traffico si fanno apprezzare i comandi leggeri e facili da gestire e il motore pronto. Il 1.0 TCe  colpisce per una fluidità e un’elasticità aticipa per un motore a benzina. La docilità e progressione del 1.0 TCe sono esemplari, peccato per il cambio invece, dalla leva lunga e dall’inserimento delle marce perfettibile. Per il resto la Dacia Sandero è pronta e reattiva, con una buona visibilità in tutte le direzioni. Appena la strada si apre, si scopre un temperamento vivace adatto anche all’autostrada (a 130 il tre cilindri gira soli a 2.650 giri), dove nonostante non ci sia nulla di elettrificato i consumi sono vicini a 16km/l se non si esagera con il gas e se si utilizza il prezioso tasto “Eco” che setta la mappa pedale per raggiungere la massima efficienza.

Nel complesso con 50 litri di serbatoio possiamo arrivare a percorrere circa 750km, un dato di assoluto pregio.

Lo sterzo ha fatto al pari delle altre novità uno step in avanti: si aziona bene, certo è sempre leggero in ogni condizione di guida ma è perfettamente calibrato per l’uso cittadino. Anche l’assetto è virante al morbido, come deve essere un’auto da città, ma anche forzando leggermente l’andatura su una strada di montagna il rollio appare contenuto e con esso i movimenti di cassa. Niente sorprese sul fronte sospensioni: McPherson all’anteriore, ponte semi-rigido al posteriore, che fanno il loro dovere come è giusto che sia, senza eccessi che quasi risulterebbero fuori luogo su un’auto che continua a fare della sua economicità e del suo rapporto qualità/prezzo i punti cardine.

Se si spinge, la Sandero è sincera e stabile, ma fuori dalla sua “comfort zone”. Anche in un breve tratto di montagna, si è comportata bene tra le curve con sicurezza e agilità, dimostrandosi competente anche in questa situazione, anche se potrebbe essere migliorabile l’assorbimento dei dossi e delle buche. Il tre cilindri benzina penetra con una certa insistenza in abitacolo, specie quando si esagera col gas o a freddo. Piacevoli i sensori anteriori e posteriori, la retrocamera e il raggio di sterzo contenuto, che ne fanno una vettura adatta all’uso cittadino.

Ultimo ma non meno importante le auto Dacia sono in grado di affrontare strade piene di buche e anche sterrati poco impegnativi senza far preoccupare chi guida grazie ad un’altezza da terra interessante. Le versioni Stepway di Sandero, invece, possono sopportare anche tratti in fuoristrada un po’ più impegnativi, ricordandosi però che si è sempre alla guida di una trazione anteriore.

Sul fronte della sicurezza, invece, c’è l’essenziale: di serie troviamo la frenata d’emergenza e il Cruise Control, a pagamento sensori di parcheggio anteriori e telecamera posteriore (sono di serie i sensori posteriori dalla Sandero Essential), mentre può tornare comunque utile il monitoraggio dell’angolo cieco compreso nel Pack City Plus: l’accensione di una luce arancione contenuta nel retrovisore permette di accorgersi del sopraggiungere di un veicolo o di una bicicletta nell’angolo non visibile dalla posizione di guida, ma manca l’avviso sonoro che sarebbe stato ugualmente utile. 
Non mancano inoltre gli attacchi Isofix, i fendinebbia e la chiamata di emergenza. Non proprio una dotazione da prima della classe per intenderci, ma comunque accettabile per il segmento e il prezzo finale.

Prezzo Dacia Sandero e concorrenti

Dopo anni di dotazioni ridotte all’osso e di compromessi, oggi tutte le Dacia offrono allestimenti completi ed essenziali, rifacendosi però ad un diverso concetto di essenzialità. Se prima costringevano a pagare per avere dotazioni base come clima, radio e sedili regolabili. Oggi, tutte le Dacia sono essenziali, ma con un’accezione diversa, più positiva. Anche la versione “Essential” di Dacia Sandero GPL ha una dotazione buona: Cruise Control, computer di bordo, sedile e volante regolabili in altezza.

Le versioni più ricche, invece, hanno tutto ciò che serve su un’auto del 2023. Connettività con lo smartphone, climatizzatore, sensori di parcheggio posteriori, cerchi in lega, chiave elettronica, volante regolabile in profondità e retrocamera posteriore sono di serie o a pagamento (con prezzi popolari). Non ci sono vezzi specifici o dotazioni rivoluzionarie, ma solo quello che serve davvero.

Il prezzo di listino della Dacia Sandero attacca a 12.350 euro per il primo allestimento sulla versione Streetway (Essential). Il prezzo della Dacia Sandero in allestimento Stepway parte, invece, da 14.950 euro per la 90 CV turbo benzina, mentre la motorizzazione 1.0 TCe 110 CV manuale Extreme Up, viene 18.350 euro. Come dotazione la top di gamma prevede cerchi da 16’’, barre sul tetto modulari, media NAV con schermo da 8’’ e TFT da 3.5’’, clima automatico, keyless entry, fari full LED Y-Shape, retrocamera e sensori di parcheggio anteriori e posteriori, freno di stazionamento elettrico.

Tra le concorrenti, possiamo segnalare sicuramente in quella fascia di prezzo le coreane Hyundai i10 e Kia Picanto, la Mitsubishi Space Star e le italiane Fiat Panda e Lancia Ypsilon. Nessuna, però, può vantare il rapporto qualità/prezzo della Sandero, che rimane il suo grande punto di forza soprattutto ora che la qualità è aumentata così come il piacere di guida e le tecnologie disponibili. A leggere le dimensioni, superiori di poco ai 4 metri come abbiamo visto, sarebbe anche il caso di confrontarla con “mostri sacri” del segmento B come Ford Fiesta, Skoda Fabia e Volkswagen Polo, ma i prezzi da listino si alzano considerevolmente.

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