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Multa semaforo rosso: sanzione, dopo quanto arriva e come non perdere punti

Tempo di lettura: 6 minuti

A chi non è mai capitato di trovarsi di fronte a un semaforo pronto a diventare rosso e a mandare l’automobilista nel panico? Tutti, da quando abbiamo preso la patente, abbiamo vissuto con il terrore di “passare con il rosso”, e di ricevere poche settimane dopo una multa per semaforo rosso puntuale come il sole la mattina. Un’esperienza sicuramente spiacevole, oltre che oggettivamente molto pericolosa. In questo articolo cerchiamo di capire cosa succede, nella pratica, quando si prende una multa per semaforo rosso. Come e quanto può cambiare la sanzione, ma soprattutto c’è un tempo tecnico entro il quale possiamo dormire sonni tranquilli e, infine, c’è un modo per non perdere punti nonostante la responsabilità?

Diciamolo subito, la sanzione può essere molto pesante per le tasche dell’automobilista responsabile dell’errore commesso, e può peggiorare se la multa semaforo rosso viene rilevata e commissionata per un passaggio sotto la luce rossa in un determinato orario della giornata. In appendice, diamo anche uno sguardo alla preoccupazione che riguarda il passaggio con luce arancione, perchè anche in questi casi si può rischiare la multa per semaforo rosso.  

Premessa importante, a regolare cosa succede con il semaforo rosso è l’art. 41 comma 11 del Codice della Strada: “durante il periodo di accensione della luce rossa, i veicoli non devono superare la striscia di arresto”. Poche parole, semplici e dalle conseguenze molto dannose per chi non le rispetta. In qualsiasi occasione, anche quando la luce da verde passa a essere arancione, vale il buon senso: meglio fermarsi e aspettare che torni il “verde”. Si può, infatti, essere multati anche se si è passati volontariamente con il giallo, ovviamente nulla si può se il muso della macchina passa quando scatta il giallo e non c’è più tempo per fermarsi. 

Sanzione multa semaforo rosso: ecco i vari casi

A scuola guida la prima cosa che si impara, oltre a tenere un volante tra le mani, è a non passare nell’incrocio quando il semaforo è rosso. Probabilmente lo impariamo molto prima, quando da passeggeri vediamo guidare i nostri genitori o gli amici più grandi. Viviamo con la consapevolezza che luce rossa significa fermati, significa frenare e aspettare la luce verde. Nonostante questa grande consapevolezza ormai radicata nel nostro comportamento sociale sia da automobilisti sia da semplici pedoni, vale la stessa regola, ovviamente, per gli attraversamenti pedonali, può capitare di passare con il semaforo rosso. Errore che può capitare, ci mancherebbe, ma che pregiudica non solo l’incolumità dello stesso automobilista, bensì quella di chi in quel momento ha ricevuto la luce verde per poter percorrere quel determinato tratto di strada.

Non si tratta, quindi, di un errore banale, nonché molte volte volontario. La legge punisce gravemente chi passa con il semaforo rosso e a testimonianza di ciò negli anni sono state varate diverse sanzioni legate ai trasgressori. Sono, infatti, sia pecuniarie (quindi comportano la perdita di denaro) sia accessorie, perché comportano la perdita di punti sulla patente. I casi sono tre che definiscono la sanzione per multa semaforo rosso, e possono dipendere da diversi fattori che ora andiamo ad illustrarvi. 

In primis, c’è sempre una sanzione per chi passa con il semaforo rosso, a meno che non si vinca il ricorso di cui parliamo a parte. Quest’ultima può essere immediata se, presso la “lanterna semaforica”, così viene definita dal Codice, è presente una pattuglia che può provvedere a fermare il colpevole e sanzionarlo. La sanzione può essere trasmessa postuma, a breve vedremo entro quanto per i termini della legge, e arrivare presso il domicilio/residenza dell’automobilista colto in flagrante. Nel secondo caso, specie negli ultimi anni stanno aumentando a macchia d’olio e non solo nelle grandi città i rilevatori di infrazioni semaforiche. Sono apparecchi, non per forza segnalati a distanza come accade per gli autovelox, che scattano una fotografia all’auto, tramite due telecamere, che passa oltre la striscia di arresto quando il semaforo è rosso, per poi risalire tramite la targa al proprietario. 

T-Red Torino

Sono dispositivi normati dal comma 1-ter dell’articolo 201 del C.D.S. , il quale certifica che…”non è necessaria la presenza di organi di polizia stradale qualora l’accertamento sia avvenuto mediante rilievo con dispositivi o apparecchiature approvate per funzionare in modo completamente automatico”.  Chiarito anche questo punto, veniamo alle effettive sanzioni per multa semaforo rosso: 

  • L’art. 146 comma 3 CdS definisce la sanzione per passaggio con semaforo rosso da un minimo di 167 a un massimo di 665 euro. A ciò si aggiunge la decurtazione di 6 punti dalla patente. Se il fatto avviene nuovamente entro il biennio successivo dalla prima infrazione, la nuova sanzione si replica e scatta la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. 
  • Diverso il caso dell’arresto oltre la linea, segno che c’è stata la volontà di fermarsi. La multa parte da un minimo di 42 euro (56 euro tra 22:00 e 7:00) e i punti decurtati sono 2 invece che 6. 
  • A incidere sulla sanzione per multa semaforo rosso c’è, anche, l’orario. L’importo sopra citato, variabile, aumenta in ogni caso di un terzo se il fatto avviene tra le ore 22:00 e le ore 7:00, con l’accertazione di un’agente di polizia (art. 195 comma 2-bis CdS). 
  • Se la sanzione viene comminata a un neopatentato (si intende entro i 3 anni dal conseguimento della patente A o B) non cambia l’importo quanto i punti decurtati dalla patente: da 6 diventano 12, esattamente il doppio. 

Un sospiro di sollievo? Se pagate la sanzione legata alla multa semaforo rosso e la pagate entro 5 giorni dalla data di ricezione l’importo si riduce del 30%, con l’esclusione del caso sopra citato quando si cade nella recidiva entro il biennio dalla prima infrazione. 

Dal 1 gennaio 2023 ci sarà un nuovo aumento delle sanzioni per le multe semaforo rosso. L’art. 195 CdS prevede un adeguamento biennale degli importi in base all’inflazione e riguarda tutte le sanzioni previste nel Codice, non solo quelle legate al passaggio con il semaforo rosso. Se si calcola un aumento nell’ordine del 10% (su base Istat) gli importi sopra citati potrebbero passare da un minimo di 184 a un massimo di 720,50 euro. 

Dopo quanto arriva la multa per semaforo rosso

multa semaforo rosso
Il semaforo arancione può trarre in inganno: meglio frenare in anticipo

Anche per questo caso la legge (CdS) specifica cosa succede quando si prende una multa semaforo rosso. Se si è passati con il rosso e scatta il 91° giorno dall’infrazione, significa che su quell’incrocio non era presente né un rilevatore né una pattuglia. In un certo senso, si è scampati alla sanzione pur rischiando grosso e facendo rischiare gli altri. Se, invece, la multa semaforo rosso arriva entro i 90 giorni (calcolato dal giorno successivo, esclusi i festivi) significa che sì, si è effettivamente passati con il semaforo rosso e bisogna pagare oltre che prepararsi a vedere scendere i propri punti sulla patente. Se si riceve, per errore, la multa oltre i 90 giorni, ci sono tutte le premesse per fare ricorso e vincere la causa. 

Volendo chiarire dopo quanto arriva la multa per semaforo rosso, infine, va chiarito un dato oggettivo. Questa può arrivare immediatamente se si viene sorpresi da un pattuglia della polizia o degli agenti municipali che stava controllando il semaforo in questione. La normativa vigente (art.201 CdS), tolto questo specifico caso, fissa in 90 i giorni entro i quali la multa deve arrivare presso il domicilio del contestato. Spesso il verbale viene spedito a mezzo posta, in questo caso fa fede la data di spedizione con raccomandata. Un ultimo caso può fare la differenza tra una multa pagata e la facilità nel vincere un ricorso: se la polizia non riesce a mandare il verbale entro i 90 giorni, per motivi vari, la multa può praticamente considerarsi nulla.

Quando arriva la multa semaforo rosso?

La multa semaforo rosso deve arrivare entro i 90 giorni dal rilevamento dell’infrazione, a partire dal giorno successivo e senza calcolare i giorni festivi. Se, ad esempio, l’infrazione avviene di sabato, i 90 giorni vengono calcolati dal lunedì successivo e non dalla domenica. 

Multa semaforo rosso: c’è un modo per non perdere punti

multa semaforo rosso

Ovviamente fatta la legge trovato il (lecito) inganno. Se si viene ripresi dalla telecamera o fermati dalla polizia per essere passati con il rosso, esistono diversi modi per non perdere punti e per sperare di non dovere pagare la multa. Chi si appella al Giudice di pace, tassativamente entro i 30 giorni dalla ricezione del verbale o al Prefetto della città, entro i 60 giorni, in cui è stata rilevata l’infrazione, può sperare nel malfunzionamento del rilevatore (Photored, più comunemente T-Red), nei vizi di forma del verbale redatto dalla polizia, nella limitata accensione della luce arancione e se c’è un motivo valido, che approfondiamo, per il quale in quell’occasione si è passati con il rosso. 

Riallacciandoci a questo ultimo caso, possiamo fare alcuni esempi che rientrano nei casi di come non perdere punti dopo una multa semaforo rosso. Se stavate correndo in ospedale con una persona in fin di vita o, molto più semplicemente, con una donna ormai pronta a partorire potreste avere successo e vedere annullata la vostra multa. Negli altri casi, invece…

  • Se il rilevatore non funziona a dovere o non è stato revisionato secondo le scadenze istituite dal comune (almeno una volta all’anno), la sua validità è da ritenersi dubbiosa e con lei la rilevazione della targa. Può capitare, ad esempio, che la doppia foto scattata dal rilevatore sia sfocata e non si legga la targa. 
  • Se il verbale viene redatto male, ad esempio non si legge una lettera della targa o manca un dato il Giudice di pace o il Prefetto possono dare ragione all’automobilista che ha fatto ricorso. 
  • Se la luce gialla dura meno di 3 secondi, e sono diversi i casi in cui è accaduto, si cade nella “trappola” della multa semaforo rosso e si possono avere buone speranze di vincere il ricorso. Il CdS non stabilisce un tempo minimo per la luce gialla, ed è stato il Ministero dei Trasporti a chiarire che il tempo di validità del giallo non può essere inferiore ai 3 secondi calcolato sui tempi di arresto di un veicolo che procede a 50 km/h. Anche una sentenza del 2014 ha rigettato il ricorso a un’automobilista lodigiano colpevole di essere passato col rosso nonostante il giallo fosse durato 3,36 secondi, da qui la decisione di fissare in 3 secondi il tempo lecito per potersi fermare una volta che scatta il giallo. Un’ordinanza della Corte di Cassazione (567/19) ha invece definito “irrilevante” la durata del segnale di avviso del semaforo.

Si rimanda, quindi, alla buona condotta degli automobilisti che devono mantenere sempre la giusta velocità di crociera avvicinandosi a un semaforo. Se vedete il giallo, pigiate il piede destro sul pedale del freno.

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