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Una donna in F1? Ancora troppo presto per Susie Wolff

Tempo di lettura: 2 minuti

Una donna in F1? Ancora troppo presto! A quest’interrogativo ha risposto così Susie Wolff, vale a dire il nuovo manager della Formula 1 Academy. Susie Wolff, moglie di Toto Wolff, ha espresso questo pensiero parlando del ruolo delle donne all’interno del motorsport nel corso di un’intervista.

È ancora presto per donne in Formula 1, parola di Susie Wolff

La Formula 1 Academy è appena entrata nel panorama mondiale del motorsport ed ha individuato Susie Wolff come manager. Si tratta di una vera e propria accademia automobilistica composta esclusivamente donne, con il compito di arrivare al massimo livello di motorsport. A gestire il tutto è quindi l’ex pilota automobilistico ed ormai un esperta del settore, grazie alla quale il motorsport può evolversi dal punto di vista ideologico e concretamente, promuovendo progetti per cercare di cambiare le cose. Quindi dai prossimi anni vedremo Susie Wolff assieme ad altre figure professionali guidere le giovani atlete nel loro percorso professionale.

Susie Wolff: “Donne in F1? È presto, ma non impossibile”

Susie Wolff, nuova manager della Formula 1 Academy, ha parlato di quanto oggi sia difficile per una donna inserirsi in un settore come quello del motorsport:

È un qualcosa di assolutamente possibile. È possibile per una donna arrivare a competere ad un certo livello, soprattutto con la nuova generazione in arrivo. Stando all’interno del paddock, assieme al supporto di uno sport come la Formula 1 e dietro le quinte della Formula 1 Academy, sono sicura che ce la faremo. Abbiamo le giuste persone al nostro fianco, ed i giusti supporti che fanno in modo di seguirci in tutti i nostri progressi e fare in modo di raggiungere ogni obbiettivo. Chiaramente dobbiamo anche gestire le aspettative, faremo in modo di supportare le nostre atlete dove vedremo del talento. Sicuramente ci vuole ancora molto tempo perchè una donna riesca a competere in Formula 1. Ci vorranno certamente diversi anni. Ma credo che grazie ad un supporto come questo riusciremo ad accorciare il processo di rivoluzione. Con i giusti presupporti e una giusta atleta al nostro fianco sono sicura che riusciremo a farcela, ma ci vuole pazienza”.

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