Al salone di Ginevra con Francesco Fontana Giusti di Renault Italia

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Al salone di Ginevra, quest’anno Renault si presenta con la riedizione della Twingo e forte di una costante crescita del marchio Dacia. Non potevamo dunque non scambiare due parole con il Direttore immagine & comunicazione Renault Italia, per capire quali siano i loro piani per il futuro.

 Il 2014 sembra l’anno giusto per una possibile, seppur timida, ripresa. Quest’anno arriva anche la nuova Twingo ed ancora una volta, esordisce in un periodo non felice per il mercato. Un caso?

Si, dopo vent’anni dal lancio della mitica “ranocchia”, Renault reinventa Twingo e vede le cose in grande per questa nuova Citycar. Twingo con la sua innovativa architettura a motore posteriore offre tantissimi pregi, è infatti molto agile ed una prova ne è il raggio di sterzata contenuto in appena 8,65 metri. È una vera cinque porte, spaziosa e con la possibilità di introdurre nell’abitacolo oggetti lunghi fino a 2,20 metri su una lunghezza complessiva di 3,59 metri. È stata pensata per i giovani ed offre tutta la connettività di ultimo grido con R-Link ed R-Link Evolution. Come nel ’90, anno della presentazione della prima generazione, abbiamo portato qui a Ginevra 4 colori. Il design s’ispira ad icone del nostro passato, in particolare a Renault R5 ed ovviamente alla prima Twingo.

A proposito di R-Link, il mercato come ha risposto all’introduzione di questa tecnologia nella vostra gamma? Ha ottenuto il successo sperato?

R-Link è il sistema di connettività che tutti aspettavano, con questo look da tablet che inoltre piace anche ai giovani. Si, sta andando bene. E su Twingo ci sarà anche un’evoluzione del concetto, con 100 applicazioni disponibili e la possibilità di collegare il proprio smartphone direttamente ad una docking station presente sulla vettura.

La prima serie della Twingo è stata un successo, pensate di riuscire a replicare il risultato?

Crediamo decisamente tanto nella nuova Twingo, perché ha tutti gli ingredienti per piacere al mercato italiano. Ha un design accattivante, uno spazio interno ben pensato e motorizzazioni economiche.

Il marchio Dacia sembra non conosce un punto d’arresto ed è in crescita costante nel mercato. Vi aspettavate un simile successo quando avete pensato di lanciare un marchio “Low cost” e quindi partendo con un profilo tendenzialmente basso?

La formula vincente in realtà è molto semplice, ma tutti ce la invidiano: il primo ingrediente è la qualità prodotto grazie alle sinergie con il marchio Renault, il secondo un prezzo unico e sul quale non facciamo sconti ed il terzo è una comunicazione semplice, orientata all’acquisto intelligente che in questo momento di crisi è proprio ciò che la gente cerca. Un prodotto bello, di alta qualità e venduto ad un prezzo decisamente Dacia. La Duster che abbiamo rilanciato a fine 2013 ci sta ad esempio portando risultati straordinari, con 7.000 ordini portati a casa in poco più di tre mesi è praticamente il 115 % di quanto fatto dalla prima edizione al lancio nel 2010.

La gamma Renault è tra le più complete per quando riguarda i veicoli elettrici, ma in Italia le infrastrutture che possano permetterne un’effettiva diffusione sono quanto meno scarse. In questo quadro, la gamma elettrica Renault rimane un esercizio di stile o sta riuscendo a diffondersi?

La mobilità elettrica, chiaramente, non può trovare una rapida diffusione se i governi non incentivano l’acquisto e migliorano le infrastrutture. I costi di queste tecnologie sono ancora alti, ma speriamo che in particolare in Italia questo nuovo governo possa dare un segnale più positivo in questa direzione. I veicoli elettrici Renault comunque, sono leader in Europa e quelli frutto dell’alleanza Nissan-Renault lo sono a livello mondiale. I veicoli che ci stanno dando maggior soddisfazione sono Zoe che ora sarà ricaricabile da una qualsiasi presa di corrente, Kangoo e Twizy, tutti perfetti per la città e nel caso del kangoo anche per il trasporto merci in ambito urbano. È stato infine appena annunciato il Twixy cargo che, grazie alla rimozione del sedile posteriore, offre sufficiente spazio di carico per piccoli colli come possono essere ad esempio quelli del settore della consegna a domicilio.

 

Foto Diego Fornero

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