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Alfa Romeo Stelvio Cup 2019: tre giorni di passione tra gli alfisti DOC

Foto LaPresse/Nicolò Campo
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Se la prima e la seconda edizione hanno rappresentato un’assoluta novità per gli alfisti, quelli veri, l’appuntamento con Stelvio Cup si è rinnovato anche quest’anno, con un’assoluta novità. Non a caso rispetto alle precedenti edizioni, c’è stato lo spostamento in calendario in una data che non è certo casuale, ossia il weekend del Gran Premio d’Italia 2019. Andiamo, però, con ordine…

Stelvio Cup, day 1: in pista con Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio

È una Modena uggiosa, per non dire autunnale, quella che ci ha accolto in questo primo giorno come ospiti di Alfa Romeo Stelvio Cup, attorniati da più di 150 clienti ma soprattutto appassionati che hanno deciso di passare un weekend diverso dal solito in compagnia delle loro Alfa Romeo. Ve lo sarete chiesto, si chiama Stelvio Cup perché la prima edizione, alla quale abbiamo partecipato, si svolse appunto a pochi mesi dalla presentazione del SUV Alfa, con partenza dal Passo montano che ha prestato il nome allo Sport Utility Vehicle.

In realtà vi partecipano possessori di Stelvio, Giulia e 4C (ormai uscita di produzione), felici di ritrovarsi da un’anno all’altro o dare il benvenuto a chi alfista, in questi anni, lo è diventato in quanto nuovo cliente dei modelli in gamma.

Stelvio Cup 2019
Foto LaPresse/Nicolò Campo

Si parte quindi dal Circuito di Modena dove, arrivati da Torino a bordo di un esemplare di Giulia Veloce, ci apprestiamo a condividere l’esperienza sul tracciato sfruttando, fino all’ultimo, i 510 CV delle due Quadrifoglio pronte a scaldare l’asfalto. Peccato che la pioggia, seppur lieve, abbia un po’ rovinato i piani a tutti. Tocca a noi e, pur avendo già saggiato le doti di entrambe le vetture (prova Giulia, prova Stelvio, entrambe col quadrifoglio sulla carrozzeria), è incredibile il rumore e l’emozione che si sprigiona una volta aperta la farfalla.

Il manettino è in modalità N, su indicazione dell’istruttore che siede al nostro fianco, ma ciò non toglie, dopo qualche pressione, di provare la modalità Race. La nostra Giulia Quadrifoglio, e con lei Stelvio, cambia pelle, cambia voce, cambia il rapporto con l’asfalto, offrendo qualche sovrasterzo di potenza facile da controllare e garanzia di un sorriso largo così.

Stelvio Cup 2019
Foto LaPresse/Nicolò Campo

Le belle esperienze durano, come sempre, troppo poco, e così ci spostiamo in direzione Maranello, distante pochi chilometri. È ora di una buona cena e di riposarsi in vista della seconda giornata, destinazione Madonna di Campiglio.

Stelvio Cup, day 2: lo Chalet Fiat e poi Milano…

La sveglia suona presto in quel di Maranello, con lo stabilimento a fare da sfondo del Maranello Palace, albergo scelto dal Biscione per ospitare i suoi ospiti e noi giornalisti. Il viaggio non è certo dei più corti e, sempre a bordo di Giulia Veloce, si parte direzione Trentino Alto Adige: la destinazione sul navigatore è il Fiat Chalet presso Madonna di Campiglio.

Purtroppo anche in questa seconda giornata la pioggia è nostra fedele alleata e, arrivati allo Chalet, splendida costruzione architettonica raggiungibile solo in seggiovia, il panorama delle vicini Dolomiti viene sporcato dalle nubi presenti. Questa è però l’occasione per vivere con spensieratezza un pranzo accanto agli alfisti DOC, come li abbiamo chiamati nel titolo. Appassionati veri che sanno tutto del mondo Alfa Romeo e che vanno orgogliosi delle loro collezioni private, guai a chiedere se hanno mai pensato di tradire il Loro Marchio!

Finita la chiacchierata, la carovana di 80 Alfa Romeo Stelvio, Giulia e 4C si muove direzione Milano, con un raggio di sole che imperversa appena superato il lago di Garda. Meta obbligata, la città meneghina, per passare un’altra serata su una famosa terrazza panoramica nel centro del capoluogo lombardo in attesa della vera meta finale di Stelvio Cup 2019, il Gran Premio d’Italia, ovviamente per tifare tutti assieme Alfa Romeo Racing (e Ferrari, sia chiaro).

Stelvio Cup, Day 3: nel tempio della velocità

Stelvio Cup 2019
Foto LaPresse/Nicolò Campo

Arriviamo in circuito a circa 2 ore dall’appuntamento con uno dei gran premi più attesi della stagione, specie dopo la splendida pole position di colui il quale ha riportato i colori Alfa in F1, quel Charles Leclerc il cui arrivo in Ferrari sembrò chiaro fin dal principio, ancor prima del suo debutto in F1. In un connubio ideale, e suggestivo, proprio il Principe ferrarista  rende elettrica l’atmosfera del pre-GP, ma l’attenzione è anche sui piloti di Alfa Romeo Racing. Antonio Giovinazzi, nel Gran Premio di casa, ha la grande occasione di ottenere punti pesantissimi per lui e il suo team, mentre Kimi Raikkonen, da noi intervistato il giovedì prima della gara, è stato rallentato dall’incidente occorso in qualifica, con la penalità che lo obbliga a partire dai box.

Si spengono i semafori e iniziano 53 giri al cardiopalma, vissuti da noi e dagli alfisti ospiti di Stelvio Cup dalla tribuna che affaccia sulla curva parabolica. Hamilton si fa sempre più minaccioso negli specchietti di Leclerc ma il monegasco è tenace, non molla, ci tiene tutti incollati con un occhio alla pista e con l’altro al megaschermo di fronte alla tribuna.

Intanto Alfa Romeo Racing è stabilmente nella top ten e i giri scorrono veloci…bandiera a scacchi e grande esultanza per Leclerc, con la vittoria che riporta Ferrari sul gradino più alto di Monza, sul podio più bello del mondo, 9 anni dopo l’ultima volta. Antonio Giovinazzi è invece splendido nono, dopo una gara senza errori e tutta all’attacco, più attardato Kimi dopo una gara che poteva andare sicuramente meglio.

La tre giorni di Stelvio Cup, giunta alla terza edizione, sempre più ricca di partecipanti, si conclude qui; chissà cosa si inventeranno gli organizzatori per l’edizione 2020…

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