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DS, una storia fatta di tecnologia

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La DS è eccezionale per l’estetica, ma lo è altrettanto per la tecnologia, che ha stravolto gli standard dell’automobile. Che si parli di sospensioni, di tenuta di strada, di frenatura, ha portato una rivoluzione.

Grazie al livello delle sue prestazioni, ha contribuito a democratizzare equipaggiamenti fino ad allora riservati a pochi veicoli d’eccezione, come il servosterzo e il servofreno. Si ricordi che a quel tempo, non ne erano dotate neanche le vetture europee più prestigiose. 

E se le automobili di oggi sono così confortevoli, frenano bene e tengono bene la strada, lo si deve in gran parte alla DS, che ha effettivamente obbligato tutti i costruttori a lavorare senza sosta per portare i propri prodotti al suo livello di prestazioni. Di fatto, la DS rimarrà irraggiungibile per più di un decennio. 

Al centro delle numerose innovazioni della DS c’è la pompa ad alta pressione, necessaria per le sospensioni idropneumatiche. Essa alimenta il servosterzo, i freni a disco (visti prima di allora sulle Jaguar della 24 ore di Le Mans) e il cambio con frizione automatica, precursore del cambio robotizzato di oggi.

Negli anni successivi, DS rompe ancora gli schemi con i suoi colori inediti e con tecnologia d’avanguardia: la sospensione idropneumatica regala una tenuta di strada e un comfort mai visti nel mondo dell’auto e invidiabili tuttora come abbiamo avuto modo di provare.

Nate da dieci anni di progettazione, queste sospensioni sono a ruote indipendenti con quadrilateri, permettono di mantenere costante l’altezza da terra della vettura. Tale sistema consiste in quattro sfere di acciaio: una per ruota. Ogni sfera era riempita per metà di olio e per metà di azoto e le due sostanze sono separate tra loro da una membrana. Caricando molto la vettura o anche in caso di fondo stradale sconnesso, l’olio va a comprimere l’azoto, posto nella metà superiore della sfera. Maggiore è la forza che va a comprimere il gas, minore risulta la morbidezza delle sospensioni, poiché è impossibile ottenere una compressione completa dell’azoto. Ciò permette un’ottima azione ammortizzante proprio in caso di sconnessioni stradali. L’autolivellamento del corpo vettura avviene tramite una pompa a sette pistoni che aumenta o diminuisce la lunghezza della colonna d’olio.

La frenata ad assistenza idraulica estremamente potente, altro elemento di sicurezza, permette una riduzione sorprendente dello spazio di frenata. La DS è stata, infatti, la prima vettura europea a montare questo tipo di freni all’avantreno. I dischi anteriori sono realizzati in ghisa e sono montati entrobordo, direttamente all’uscita del differenziale. Tale soluzione è volta alla riduzione delle masse non sospese, per migliorare ulteriormente il confort. Il pedale del freno è sostituito da una sorta di pulsante a forma di fungo, situato sul pavimento ed azionato con il piede.

Una meccanica raffinata, rifinita lussuosamente: l’eleganza DS sublima nelle versioni Prestige, alla fine degli anni 50, poteva avere interfono, autoradio e telefono.

Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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