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Ferrari SF90 Stradale: la nuova Ferrari ibrida da 1.000 CV

Tempo di lettura: 6 minuti

Ve l’avevamo anticipato, ma adesso è ufficiale. Ferrari inaugura una nuova era con la prima vettura ibrida PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) di serie, la Ferrari SF90 Stradale.

1.000 cavalli di potenza massima, un rapporto peso/potenza di 1.57 kg/cv e 390 kg di carico aerodinamico a 250 km/h: sono questi i numeri che non solo portano la Ferrari SF90 Stradale al vertice della categoria ma che, per la prima volta nella storia della Casa di Maranello, permettono ad una vettura equipaggiata con motore V8 di porsi al vertice della gamma, appannaggio rivolto solo ai V12.

Il nome SF90 Stradale celebra i 90 anni della Scuderia Ferrari, sottolineando al tempo stesso il legame tra le vetture stradali e il mondo delle corse. L’ultima supercar del Cavallino è dotata di un motore endotermico turbo a V di 90° in grado di erogare 780 cv, la potenza più alta mai raggiunta da un 8 cilindri nella storia della Ferrari. I restanti 220 CV sono forniti da ben tre motori elettrici, uno al posteriore, che deriva dall’applicazione in Formula 1 e per questo ne eredita il nome MGUK (Motor Generator Unit, Kinetic), collocato tra il motore endotermico e il cambio doppia frizione a 8 rapporti di nuova generazione, e due sull’assale anteriore.

Nessuna complicazione per il guidatore. Si tratta solo di scegliere una tra quattro modalità di utilizzo della power unit e concentrarsi sulla guida: al resto ci pensa una sofisticata logica di controllo che supervisiona la gestione dei flussi di energia tra motore endotermico, motori elettrici e batterie.

La Ferrari SF90 Stradale è anche la prima super sportiva tra le “Rosse” a essere stata dotata della trazione integrale, necessaria per sfruttare al massimo tutta la potenza. Questo si traduce in uno 0-100km/h coperto in 2,5 sec, e uno 0-200km/h in appena 6,7 secondi.

Aumenta anche l’azione dei controlli dinamici tramite l’assale elettrico anteriore, denominato RAC-e (Regolatore Assetto Curva Elettrico). Oltre a svolgere la funzione di propulsione esclusiva in marcia elettrica, i due motori elettrici anteriori controllano indipendentemente la coppia erogata alle due ruote, completando ed estendendo il concetto del Torque Vectoring. Integrato nei controlli dinamici di veicolo, il RAC-e gestisce la coppia istante per istante permettendo così al pilota di raggiungere il limite con maggiore semplicità e sicurezza.

Si sa, però, i motori elettrici pesano. Così sulla Ferrari SF90 Stradale è stato svolto un grande lavoro di alleggerimento attraverso telaio e scocca con tecnologia multi-materiale, impiegando largamente anche la fibra di carbonio. Sebbene i 270 kg aggiuntivi necessari ad introdurre il sistema ibrido nella vettura siano ampiamente compensati dalla potenza erogata (220 cv, con un rapporto peso/potenza del solo sistema pari 1.23 kg/cv), è stato necessario uno sviluppo approfondito per contenere il peso complessivo a 1570 kg e garantire così un rapporto peso/potenza da primato, pari a 1.57 kg/cv.

A livello aerodinamico, è degno di nota l’innovativo shut-off Gurney, un sistema attivo brevettato che, regolando i flussi che investono la parte alta della carrozzeria al posteriore, permette di ridurre la resistenza nelle situazioni di marcia rettilinea o con minimi angoli di sterzo, massimizzando invece il carico verticale in caso di frenata, cambi di direzione o in percorrenza di curva durante l’impiego prestazionale della vettura.

Ferrari SF90 Stradale

Tecnica motore Ferrari SF90 Stradale

Insieme alla potenza massima specifica di 195 cv/l, il più alto in assoluto nel segmento, l’unità vanta anche una coppia massima di 800 Nm a 6000 giri/min.

Per ottenere un tale risultato, i tecnici Ferrari sono intervenuti su più aree del motore, cominciando con un incremento di cilindrata da 3.902 cc a 3.990 cc grazie all’alesaggio portato ora a 88 mm.

L’impianto di aspirazione e scarico è stato completamente riprogettato con una nuova testata di larghezza ridotta con l’iniettore posizionato centralmente e l’adozione, per la prima volta sul V8 Ferrari, del GDI a 350 bar.

Per migliorare la fluidodinamica interna, oltre all’impiego della valvola d’aspirazione di diametro maggiorato, il layout assume ora una configurazione in cui tutti i condotti sono pressoché allineati in orizzontale all’altezza delle teste motore: il gruppo turbocompressore è stato abbassato, mentre la linea di scarico è stata portata più in alto, come testimoniano i terminali nella parte alta del paraurti. I turbo adesso sono equipaggiati con valvola wastegate a controllo elettrico per migliorare il riscaldamento dei catalizzatori e nuove volute compressore.

Gli effetti della riprogettazione non sono solo di natura fluidodinamica: la razionalizzazione del layout ha portato sia ad un abbassamento del baricentro, grazie anche all’adozione di un nuovo volano di diametro più piccolo, sia alla riduzione del peso complessivo in funzione dell’impiego di Inconel al posto dell’acciaio per il condotto di scarico.

Ferrari SF90 Stradale

Oltre al termico, come già detto, la Ferrari SF90 Stradale è equipaggiata con tre motori elettrici per un totale di 220 CV: uno posto tra il motore endotermico e il cambio, e due sull’assale anteriore. Una batteria con tecnologia Li-ion ad alte prestazioni alimenta i tre motori e garantisce un’autonomia di 25km in modalità eDrive, completamente elettrica, usando il solo assale anteriore. Con il motore endotermico spento, i due motori indipendenti anteriori permettono alla vettura di raggiungere una massima velocità di 135 km/h, con un’accelerazione longitudinale massima di oltre 0,4 g. Anche la retromarcia è attiva solo in eDrive, così permettendo alla vettura di essere manovrata a bassa velocità senza l’impiego del motore termico.

I tecnici Ferrari hanno optato per posizionare il pacco batterie immediatamente dietro i sedili, al di sopra della panchetta telaio, anziché seguire il classico schema con batterie annegate nel pianale, una scelta che nasce dall’esigenza di trovare l’accoppiamento migliore con il motore V8, riducendo la lunghezza del passo, a vantaggio dell’agilità e dell’efficienza in termini di peso, limitando al massimo l’impatto sul baricentro.

Come funziona il sistema ibrido della Ferrari SF90 Stradale?

Lavorando in sinergia, motore endotermico e motori elettrici permettono di raggiungere la potenza di 1.000 CV e permettono alla nuova Ferrari ibrida di posizionarsi al top della gamma. Agendo su un apposito selettore posto sul volante e denominato eManettino, il pilota può selezionare quattro diverse modalità di gestione della power unit:

eDrive – Con il motore endotermico che resta spento e la trazione è affidata al solo assale anteriore elettrico. Partendo da batteria completamente carica, è possibile percorrere fino a 25km in questa modalità.

Hybrid – È la modalità standard di funzionamento, in cui i flussi di potenza sono gestiti in modo tale da ottimizzare l’efficienza complessiva del sistema. La logica di controllo decide autonomamente se tenere acceso o spento il motore endotermico.

Performance – A differenza della Hybrid, questa modalità forza il motore endotermico a rimanere sempre acceso e privilegia il mantenimento della carica della batteria rispetto all’efficienza, così da garantire piena disponibilità di potenza non appena richiesta.

Qualify – Questa modalità permette il raggiungimento della massima potenza del sistema, in quanto anche ai motori elettrici viene consentito di lavorare alla loro massima potenzialità.

Esterni Ferrari SF90 Stradale

Ferrari SF90 Stradale

I designer del Centro Stile Ferrari, diretto da Flavio Manzoni, hanno creato una vettura dalle proporzioni perfette, come una vera supercar di Ferrari merita.

Il contenimento degli sbalzi, quello posteriore in particolare è più corto dell’anteriore, e uno sbilanciamento in avanti della cabina, generano una caratteristica architettura di tipo “cab forward”, che enfatizza la posizione centrale del motopropulsore.

La cabina raccolta, a forma di bolla, ricorda nell’aspetto un cockpit aeronautico. Vero e proprio segno distintivo sono i proiettori anteriori che, abbandonato il tema dei moduli ad “L”, con la loro forma sottile “a fessura”, si integrano alle prese d’aria dei freni formando così un caratteristico tema a “C” che conferisce al frontale uno sguardo futuristico e originale.

Prima assoluta su una vettura Ferrari, la Ferrari SF90 Stradale adotta i fari anteriori la tecnologia matrix LED. Il posteriore è dominato dai terminali degli scarichi alti, che derivano dall’ottimizzazione del layout della linea di scarico mentre, grazie al motopropulsore disposto sensibilmente più in basso che in passato, i designer hanno potuto abbassare la coda. Altro elemento di rottura rispetto al design delle berlinette degli ultimi venti anni, il lunotto posteriore non si raccorda fluidamente a cabina e parafango; questo effetto di discontinuità è evidenziato dal contrasto tra con la griglia di raffreddamento forata, dal quale il lunotto si staglia.

Anche i fanali posteriori hanno subito un’evoluzione profonda. A partire dalla iconica forma tonda, propria del DNA Ferrari, due “sfettate” orizzontali hanno generato una forma ad anelli luminosi schiacciati, e più espressivi.

Interni Ferrari SF90 Stradale

Interni Ferrari SF90 Stradale

All’interno la simbiosi tra driver e vettura è stata ulteriormente enfatizzata ed esaltata. La Ferrari SF90 Stradale compie un epocale salto in avanti, sia in termini formali che di contenuti, inaugurando un nuovo concetto di Human-Machine Interface, adottando una tecnologia totalmente digitale.

Altra prima assoluta su una vettura Ferrari è il cluster centrale, composto da un unico schermo digitale ad alta definizione da 16”, curvato verso il pilota per facilitare la lettura ed enfatizzare l’effetto da cockpit avvolgente tipico delle F1.

Nella schermata di default, tutto è dominato – come da tradizione – da un ampio contagiri circolare, stavolta incorniciato dall’indicatore di carica della batteria. Ai lati del contagiri trovano posto la schermata di navigazione e quella sui controlli audio.

Il volante della Ferrari SF90 Stradale completa questo percorso di trasferimento tecnologico dal mondo delle competizioni e inaugura una nuova era introducendo una serie di comandi touch che permettono al pilota di controllare virtualmente ogni aspetto della vettura senza mai staccare le mani dal volante.

Tra i controlli tradizionali, figura l’ormai classico manettino per i controlli di guida, il controllo fari, tergicristallo, gli indicatori di direzione. Tra i nuovi controlli touch, c’è un piccolo pad sulla razza destra che permette di navigare le schermate del cluster centrale, mentre sulla razza sinistra compaiono i controlli per i comandi vocali e il cruise control. Nuovo anche lo switch rotativo per controllo della velocità di crociera, una soluzione derivata direttamente dalla Formula 1. Nella zona centrale, in basso a sinistra, sono infine ospitati i quattro pulsanti per la selezione della modalità di utilizzo della power unit.

Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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