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Citroen C5 Aircross Diesel | Prova su strada

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Il nome Aircross è apparso più volte nella storia, recente, del brand transalpino. Se vogliamo concentrare questo periodo agli ultimi tre anni, già la C3 Aircross ha proposto questa denominazione, colei che rappresenta la crossover di Casa Citroen, già tra le più vendute del segmento.

Non poteva quindi mancare l’ingresso di un vero e proprio SUV, capace di offrire motorizzazioni più prestanti, un design che non lascia indifferenti con proporzioni più curate e, soprattutto, un comfort che non apprezzi finché non lo provi, con tanto di schiena che ringrazia, e non per forza dopo i classici lunghi viaggi. Ancora una volta, quando si parla di viaggiar comodi, Citroen regala sorprese, positive ovviamente.

Dopo aver provato la C5 Aircross benzina, con il PureTech 180 sotto il cofano, è ora il turno della sorella gemella, la C5 Aircross Diesel, con il 1.5 BlueHDi da 130 CV, anche in questo caso equipaggiata con il cambio automatico EAT8.

Design: la vernice Pearl Black le dona più aggressività 

Sulla C5 Aircross molto si gioca sulla possibilità di personalizzazione, capace di cambiare aspetto alla vettura. Se nella candida Natural White, che ben si sposa alla tipologia di vettura, la C5 Aircross Diesel si rivela essere l’auto giusta per famiglie, nel vestito nero (Pearl Black, 900 euro a richiesta) e con il pacchetto Color Red (100 euro) che porta il colore rosso su diverse componenti, barre al tetto comprese, rivelando così un carattere più marcato; i cerchi da 18” Swirl, di serie su questo allestimento, aiutano infine ad aumentare il feeling con l’asfalto grazie alla spalla ribassata.

Gli elementi rossi del Pack Color Red si fanno notare

Colpisce poi l’aspetto frontale molto curato con una sezione importante, ma ciò che cattura l’attenzione è la cura riservata alla firma ottica, sia davanti sia dietro. Sul lato A, l’allestimento Shine propone di serie le luci Full LED, mentre i LED diurni seguono il family feeling della Casa e vengono “incastonati” nell’elegante cornice cromata del Double Chevron, a tutta larghezza sul frontale. Dietro, sono inediti per questo modello le luci composto da quattro singoli moduli LED con effetto 3D. Specialmente di notte, per ovvie ragioni, sono molto riconoscibili e la loro forma tondeggiante ben si ritrova nel resto della vettura.  

La linea di cintura alta ben supportata dagli pneumatici da 18” di serie sul più ricco dei tre allestimenti così come gli Air Bump, introdotti a partire da C4 Cactus di prima generazione in avanti, in questo caso spostati in basso e abbelliti dall’elemento rosso del già citato Red Pack. Con i colori si può osare su questa nuova C5 Aircross, sicuramente un buon modo per conquistare anche quella clientela femminile, magari già diventata madre, con necessità di spazio e di uno stile, come piace dire a Citroen, molto unconventional.  

Entrati in auto, si gode a pieno del rinnovamento stilistico della Marca verso il digitale; prima però, bisogna dare atto a Citroen di aver fatto centro con i sedili, in questo caso nell’armonia Metropolitan Grey proposta di serie sull’allestimento Shine. Sono morbidi, molto morbidi! Non aspettatevi fianchetti contenitivi, non siamo certo su una sportiva, bensì uno dei chiari esempi del programma Citroen Advanced Comfort grazie a particolari schiume poliuretaniche che durano nel tempo e vi coccolano durante tutti i momenti che passerete alla guida o da passeggeri. Tornando alla tecnologia, piace il quadro virtuale da 12,3″ con ottima grafica e la possibilità di commutare le schermate, così come utile è il touchscreen in posizione centrale dove al suo fianco troviamo le bocchette di aerazione.

Le indicazioni sul quadro digitale da 12,3″ sono complete e dotate di ottima definizione

Qualità percepita? Buona, se non fosse per qualche plastica rigida di troppo e, purtroppo, per la cornice lucida nera che troviamo su tunnel centrale e nella parte alta del cruscotto: è davvero facile sporcarla e riempirla di anti-estetiche ditate quindi armatevi di pazienza e pulitela spesso. Chiudendo sul discorso comfort di C5 Aircross, anche i sedili posteriori, tre e tutti uguali, si prestano a essere movibili in senso longitudinale, così da aumentare la capacità minima del bagagliaio (da 520 a 780 litri senza abbattere i sedili). Il tetto panoramico, non presente sulla vettura in prova, costa infine 1.100 euro in più. 

Alla guida della Citroen C5 Aircross BlueHDi 130 EAT8: viaggiare nel comfort con l’effetto tappeto volante 

Benzina o gasolio? In attesa di vederla ibrida plug-in, sì perché la C5 Aircross sarà la prima a elettrificarsi nel prossimo futuro, molto spesso l’automobilista si trova diviso davanti al dilemma. Si dirà, a quanto ammonta la percorrenza chilometrica annuale? La risposta può risolvere già molti dubbi ma, ovviamente, bisogna anche considerare l’uso effettivo. Con questo motore, il pluripremiato BlueHDi 130 S&S con cambio automatico EAT8, si va sul sicuro.

Alla guida C5 Aircross si dimostra votata al comfort, molto meno alla sportività

Il motore a gasolio di Groupe PSA si dimostra infatti adatto alla C5 Aircross e lo si percepisce fin dai primi momenti dietro il volante. La buona coppia di 300 Nm della C5 Aircross Diesel è un toccasana quando si vuole qualcosa di più dalla vettura e il cambio assiste bene ogni scelta che viene fatta, compreso il classico kick down nel momento dell’eventuale sorpasso. Vero è che, aumentando l’andatura, specie su strade collinari o in presenza di curve in successione, il complesso motore-cambio-assetto accusa qualche segno di fatica, sintomo che l’auto non è stata progettata per essere sportiveggiante. 

L’ottima piattaforma EMP2 restituisce poi buone sensazioni in curva ma come ogni buona francese che si rispetti, specie se SUV, il comportamento è morbido ma tendente al rollio e al sottosterzo. Tutto bene se guidate in città dove le nuove molle con smorzatori idraulici progressivi vi aiuteranno, e non poco, a percepire un comfort davvero di livello. 

Ecco dove si nasconde l’effetto “tappeto volante”, cuore pulsante delle capacità su strada di questa C5 Aircross Diesel; per spiegarvi meglio, avete presente l’effetto rebound, o per dirla in italiano, quel fastidioso colpo che si avverte nel momento in cui la molla arriva a fondo corsa e voi pensate già al conto da pagare al meccanico? Ecco, con gli smorzatori introdotti da Citroen, specie nel caso di buche o dossi alti, questo effetto sparisce e anche in presenza di strade lievemente dissestate, come può essere un ciotolato, una maggiore escursione permette in realtà di annullare o quasi i movimenti di cassa, premiando la comodità assoluta. 

E i consumi? Niente di cui preoccuparsi, siamo nell’ordine dei 6,5 l/100 km, viziati dall’uso massiccio in città durante questo test dove lo Start&Stop (S&S) si fa particolarmente apprezzare. Si può fare meglio, anche grazie al pulsante ECO, e ai 120 km/h, magari in ottava marcia, vi renderete conto che alla C5 Aircross Diesel non piace affatto bere. Infine, pur essendo una trazione anteriore, il Grip Control con Hill Assist (300 euro) vi permette di avventurarvi anche fuori dalle strade asfaltate a patto di non esagerare.

Pronti a partire con la C5 Aircross?

Sul capitolo sicurezza la C5 Aircross Diesel è promossa grazie alla presenza di utili ADAS e, in particolare, dell’Highway Driver Assist, un altro nome per chiamare il cruise control con funzione freno, un toccasana in autostrada.

Prezzi e concorrenti

La gamma italiana di Citroen C5 Aircross si struttura su 14 possibili versioni, figlie dell’abbinamento tra i tre allestimenti disponibili (Feel, Shine e Business) con le cinque motorizzazioni presenti a listino.  La gamma C5 Aircross parte da un prezzo di 25.700 euro per la versione benzina PureTech 130 S&S, con cambio manuale.

La C5 Aircross Diesel, come avete visto piuttosto ben accessoriata nell’allestimento Shine, parte da un prezzo di 34.200 euro con la motorizzazione scelta per questo test. Con gli optional aggiunti, il prezzo finale tocca quota 35.900 euro. Tra le rivali non possiamo non citare tutti i C-SUV che popolano questo segmento sempre più affollato: si parte con la Opel Grandland X e Peugeot 3008, che con lei condividono la base comune EMP2, passando per Nissan Qashqai, Kia Sportage, Mazda CX-5, Renault Kadjar, Volkswagen Tiguan, Hyundai Tucson e Ford Kuga.

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