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La tecnologia ibrida della F1 per la nuova Honda Jazz

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Con l’arrivo della nuova Honda Jazz, i tecnici della Casa giapponese hanno attinto a piene mani gli ultimi anni di esperienza in F1. Se nel 2015 e nei primi anni di collaborazione con McLaren le cose non sono andate nel verso giusto, con lo sbarco prima in Toro Rosso e poi in Red Bull il discorso è cambiato, in meglio (qui l’articolo sulla rinascita in F1). 

Proprio al fine di migliorare le prestazioni del sistema ibrido e:HEV montato sulla nuova generazione, alcune tecnologie adottate sulla power unit ibrida impiegata da Toro Rosso, ora AlphaTauri, e Red Bull Racing sono tornate utili. Per chi non ne fosse a conoscenza, dal 2014 l’era turbo-ibrida della F1 ha visto l’ingresso di complessi motori che vengono appunto chiamati power unit poichè lavorano a stretto contatto con motore elettrico e sistema di recupero di energia. 

In frenata l’energia viene così recuperata dall’MGU-K e anche i gas di scarico vanno ad alimentare la turbina che è in grado di recuperare energia sfruttando gli alti giri di rotazione (MGU-H) per poi restituire tutta l’energia accumulata nell’ERS e aumentare, non di poco, la potenza complessiva del propulsore. 

Senza perderci in una lezione di ingegneria che vi risparmiamo, Honda ha studiato il suo sistema ibrido e:HEV per recuperare l’energia così da ricaricare la batteria e sostenere la potenza del motore, regalando un’esperienza di guida sempre piacevole ed efficiente, con un passaggio fluido ed impercettibile tra una modalità di guida e l’altra.

Tale sistema prevede due motori elettrici compatti collegati ad un motore a benzina i-VTEC DOHC da 1.5 litri, una batteria agli ioni di litio e un’innovativa trasmissione a rapporto fisso che si attiva tramite un’unità intelligente di controllo della potenza (PCU). Il risultato è una guida fluida e più efficiente, anche grazie alle due modalità di guida disponibili: 

  • Modalità EV Drive: la batteria agli ioni di litio alimenta direttamente il propulsore elettrico; 
  • Modalità Hybrid Drive: il motore endotermico alimenta il generatore elettrico, che a sua volta alimenta il motore a propulsione elettrica Modalità Engine Drive: il motore a benzina è collegato direttamente alle ruote tramite una frizione lock-up (di blocco);

Nella maggior parte delle condizioni di guida in città, la nuova Honda Jazz passerà in modo fluido dalla modalità EV Drive a quella Hybrid Drive, e viceversa. In caso di guida a velocità di crociera in autostrada, invece, verrà utilizzata la modalità Engine Drive, che potrà essere integrata dalla funzione “boost on-demand” offerta dal propulsore elettrico, per una maggiore accelerazione in fase di sorpasso.

Nella modalità Hybrid Drive, l’energia in eccesso prodotta dal motore a benzina può anche essere sfruttata per ricaricare le batterie attraverso il generatore. La modalità EV Drive si attiva anche quando l’auto è in fase di decelerazione, accumulando l’energia attraverso la frenata rigenerativa, andando così a ricaricare la batteria.

Sul sito ufficiale Honda Italia trovate il configuratore della nuova Honda Jazz.

nuova honda jazz

Yasuaki Asaki, Responsabile dello sviluppo del propulsore, spiega: “Durante un weekend di gara, i Team devono gestire con molta attenzione la quantità di carburante da utilizzare, per rispettare i rigidi regolamenti di F1. Nel corso della gara, possiamo ovviamente suddividere la quantità di carburante consentita per il numero di giri previsto ma questo non basta, perché ci sono situazioni in cui un Team può volerne usare di più per ottenere prestazioni migliori e altre in cui, invece, vorrà risparmiarne, come quando ad esempio scende in pista la Safety Car. Ecco perché è nella comunicazione tra ingegnere e pilota che risiede il segreto per ottenere la migliore prestazione possibile. Nei sistemi ibridi e:HEV della gamma Honda, applichiamo l’esperienza maturata in pista per garantire che le unità di controllo del motore forniscano sempre il miglior rapporto possibile tra potenza ed efficienza, qualunque sia la modalità di guida dell’auto“.

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