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Formula E, ePrix di Zurigo: Sam Bird sale sul podio e riapre il campionato

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Motorsport e Svizzera, una coppia dalla storia tribulata. La gara che ha segnato il ritorno ufficiale di una competizione in circuito, l’ePrix di Zurigo, è già entrato nella storia come un evento epocale per tutto l’ambiente e, con lui, è entrato nella storia anche Lucas di Grassi, l’alfiere del team Audi Sport che ha battuto tutti lungo i cordoli del circuito svizzero andando a conquistare la sua prima vittoria della stagione.

Dietro di lui un arrembante Sam Bird graziato dalla fortuna: grazie infatti a varie penalità di eccessiva velocità rifilate a Lotterer e Buemi, l’inglese ha conquistato la seconda piazzola del podio nonostante problemi con la sua monoposto, la DSV-03. Con questo risultato, e complice la gara amara del capolista Vergne, la battaglia si riapre ufficialmente a due gare dal termine, l’ePrix di New York che si disputerà in doppia manche nel weekend del 14-15 luglio.

Mettendo a frutto la sua lunga militanza nella categoria “full-electric”, Bird è riuscito a contenere gli attacchi dei compagni di casacca José María López (Dragon Racing) e Jérôme D’Ambrosio fino alla comunicazione della Direzione Gara giunta a poco meno di dieci giri dal termine, che ha sanzionato con un drive-through Evans, Lopez, Lotterer, Buemi e Vergne per non aver rispettato il limite di velocità imposto dal regolamento in regime di “Full Course Yellow”.

La classifica in campionato parla chiaro: con il singolo punticino conquistato da Vergne all’ePrix di Zurigo, complice un decimo posto sotto le attese, Bird si avvicina e rilancia le sorti del team DS Virgin Racing in ottica campionato. Con le due gare di New York il risultato è apertissimo e se ne vedranno delle belle. 

L’idolo locale Sebastien Buemi non è andato oltre il quinto posto per i problemi ai quali accennavamo, mentre per gli italiani ancora una gara da dimenticare: Mortara ha finito la sua corsa contro i muretti, Filippi continua a sembrare allergico a questa categoria: il pilota cuneese è arrivato desolatamente diciottesimo.

 

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