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Non c’è spazio per le auto nella nuova Legge di Bilancio? Il pensiero di UNRAE

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Come sembra ormai chiaro avvicinandoci al traguardo del 2021, in ottica 2022, la Legge di Bilancio in approvazione sembrerebbe aver messo in secondo piano la famosa transizione ecologica di cui tanto si parla e gli altrettanto famosi incentivi per promuovere l’acquisto di auto dalle basse emissioni (e dando maggiori multe alle auto inquinanti con l’Ecotassa). Una decisione che rischia di bloccare un mercato già moribondo e che ha messo in allarme le associazioni di categoria.

Una di queste, l’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) vuole dire la sua e noi riportiamo qui il testo come segue da comunicato:

Non resta che esprimere sconcerto per la decisione delle Istituzioni di ignorare
totalmente nella Legge di Bilancio gli incentivi per il mercato delle autovetture e dei
veicoli commerciali leggeri. Sono rimasti infatti completamente disattesi i più recenti annunci della politica sull’importanza della transizione ecologica e sul ruolo del settore automotive;
un’assenza di strategia, o forse proprio una strategia, che farà inevitabilmente
ricadere i costi sociali ed economici della transizione esclusivamente su consumatori,
lavoratori e imprese e che rischia di relegare l’Italia a una sorta di mercato di “serie
B” – in Europa – per diffusione di nuove tecnologie e per anzianità e obsolescenza del
parco circolante
.”


Continua il comunicato stampa di UNRAE: “Eppure nell’ultimo anno, grazie agli incentivi per l’acquisto dei nuovi veicoli a zero e a basse emissioni, le auto cosiddette elettrificate (full-electric, plug-in hybrid e hybrid) sono aumentate del 116% (più che raddoppiando i volumi
immatricolati). Inoltre, sono state rottamate 350.000 vetture, più del 90% con oltre
10 anni di vita e quindi altamente inquinanti e poco sicure, consentendo all’ambiente
un risparmio di circa 215.000 tonnellate di CO2 l’anno. Insomma, seppur in un
periodo particolarmente complesso, sembrava fossero state poste le premesse per
avviare il percorso verso una nuova mobilità più sostenibile. Ora tutto si è fermato.
A questo punto diventa improcrastinabile ed urgente avere un riscontro concreto
ai tanti appelli rimasti senza risposta, e alle innumerevoli interlocuzioni che hanno
generato rassicurazioni poi disattese, su come il Governo italiano intenda definire, di
concerto con le principali Associazioni di settore, l’agenda dei prossimi mesi e anni
in termini di incentivazione all’acquisto per vetture di ultima generazione,
accelerazione del ricambio del parco circolante, sviluppo delle infrastrutture di
ricarica e riforma della politica fiscale del settore
.”

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