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Vita da pilota – Autoappassionati.it in gara: Rally Adriatico, il fascino della terra!

È molto difficile spiegare le sensazioni che si provano a guidare su terra, specialmente per chi non è mai salito su una macchina da corsa. Guidare forte su questo fondo significa controllare una continua situazione di galleggiamento dell'auto indirizzandola tra una curva e l'altra grazie allo spostamento dei pesi. - Credo che questa frase riassuma tutte le spiegazioni e i consigli che ho ricevuto prima di affrontare questa bellissima gara sugli sterrati marchigiani. Un concetto semplicissimo da esprimere, molto complicato da mettere in pratica.
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È molto difficile spiegare le sensazioni che si provano a guidare su terra, specialmente per chi non è mai salito su una macchina da corsa. Guidare forte su questo fondo significa controllare una continua situazione di galleggiamento dell’auto indirizzandola tra una curva e l’altra grazie allo spostamento dei pesi. – Credo che questa frase riassuma tutte le spiegazioni e i consigli che ho ricevuto prima di affrontare questa bellissima gara sugli sterrati marchigiani. Un concetto semplicissimo da esprimere, molto complicato da mettere in pratica.

Le prove

Le prove speciali del Rally dell’Adriatico sono atipiche rispetto alla media del CIR. Atipiche in prima battuta per una cosa ovvia, il fondo! Ahimè, in Italia, i rally su strade bianche sono poco diffusi vuoi per la mentalità dei piloti vuoi per le difficoltà organizzative che comporta una gara del genere. Siamo in netta controtendenza con il resto d’Europa e del mondo… Atipiche perché sono speciali con un fondo molto battuto che, una volta spazzato, offre moltissimo grip tanto che nelle staccate più importanti le auto lasciano i segni degli pneumatici proprio come su asfalto. L’andamento collinare della zona fa si che siano presenti moltissimi dossi che rappresentano un ulteriore difficoltà per i piloti che devono guidare alla cieca basandosi solo sulle note, come sempre importantissime.

Gli pneumatici

Come su asfalto le gomme rappresentano un tassello importantissimo per la riuscita della prestazione. Le coperture che utilizziamo sono Hankook, in particolare ho utilizzato due tipi di copertura in gara, una più “sincera” per la prima parte di gara contraddistinta da fondo umido e una scelta più dura per l’ultimo giro di speciali con fondo battuto, asciugato dal sole. Devo ringraziare la ERTS, i fratelli Bardi e i loro tecnici per la professionalità con la quale sono seguito: per me e Flavio il confronto tecnico e le spiegazioni sui vari tipi di gomme, mescole, carcasse e relativo uso in gara sono veramente interessanti e formative.

Adriatico vineis 2

La nostra gara

Se il giudizio si basasse solo sulla classifica e sui distacchi dai primi di classe direi che la nostra non è stata una buona gara. Inserita nel contesto, prima volta sulla terra sia per me che per Flavio, devo dire che, a parer mio, è stato un buon Rally dell’Adriatico: macchina senza un graffio e, credetemi, è veramente semplice fare errori su questo tipo di prove e tempi in costante e netto miglioramento, giro dopo giro con l’aumentare del feeling del pacchetto auto-gomme-fondo.

Sono stati 120 km di gara veramente intensi, trovavamo condizioni diverse di fondo all’interno della stessa prova speciale, dall’umido al terreno secco e battuto. Dobbiamo migliorare ancora moltissimo per competere con i primi ma credo che siamo sulla strada giusta, l’importante è cercare di fare chilometri ed è quello che cercheremo di fare prima possibile, magari già durante la pausa invernale, in vista del 2015.

Il prossimo impegno

Il Campionato Italiano Junior è agli sgoccioli, manca solo una gara, il Rally Due Valli 12-13 Ottobre a Verona. Dopo l’unica parentesi su terra dell’intero campionato si ritornerà su asfalto, cercheremo di fare del nostro meglio sperando di replicare la buona prestazione di fine Agosto a Udine.

 

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