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Road to the future: quattro vie per il futuro di Mercedes-Benz

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Il gruppo Daimler AG al quale appartengono Mercedes-Benz e smart sta investendo pesantemente sul piano di sviluppo a lungo termine che lo vedrà protagonista nel mondo della mobilità elettrica del futuro.

Quattro sono pilastri che il gruppo tedesco ritiene essenziali per arrivare “preparati” al traguardo, un traguardo che non smetterà mai di evolversi: veicoli elettrici, modelli ibridi e motori a combustione, oltre alla connettività che è un aspetto ormai irrinunciabile del mondo dell’automobile del presente. Sembrano, anzi sono, queste le chiavi per affrontare un futuro mai così attuale per non farsi travolgere dalla rivoluzione che attende il mondo dell’automotive. Del Marchio EQ ad esempio, dal quale nasceranno i futuri veicoli elettrici della Casa di Stoccarda, vi abbiamo parlato in occasione del Salone di Parigi 2016.

Oggi tutti i semafori sono accesi a luce verde. Solo nell’ampliamento della nostra gamma di veicoli EQ investiamo attualmente oltre dieci miliardi di euro”, ha affermato Ola Källenius, dall’inizio dell’anno Responsabile Daimler Group Research e Mercedes-Benz Cars Development. “Entro il 2022 lanceremo sul mercato complessivamente oltre dieci veicoli ad alimentazione esclusivamente elettrica. Inoltre elettrificheremo l’intera gamma Mercedes‑Benz per offrire ai nostri Clienti almeno un’alternativa elettrica in ogni serie Mercedes‑Benz, oltre 50 complessivamente.

Non solo mobilità elettrica per la Casa tedesca, almeno nel futuro prossimo, come sostiene lo stesso Källenius: “Investiamo su motori a combustione high-tech ad alta efficienza, sulla coerente ibridizzazione e sulle trazioni elettriche a batteria o a cella a combustibile. La nostra offerta è molto ampia e vogliamo rispondere alle esigenze di mobilità dei nostri Clienti con una vasta gamma di veicoli.”

Road to the future, una sigla che al suo interno nasconde 4 passaggi che Daimler ritiene essenziali come punti di riferimento, vediamoli insieme.

Road #1: Mercedes-Benz punta sulla mobilità esente da emissioni nocive

Correva il 2007 e Daimler proponeva in gamma la prima smart electric drive. Oggi, dieci anni dopo, la citycar è già arrivata alla quarta generazione e rende accessibile il mondo della mobilità elettrica con prezzi non così proibitivi. Dal 2020, come annunciato, smart rinuncerà a possedere in gamma modelli spinti da motori a combustione interna. In casa Mercedes-Benz invece da circa un anno si sono già visti esempi di auto totalmente elettriche: la EQC, il primo modello di serie del nuovo marchio di prodotti EQ, sarà prodotta nello stabilimento Mercedes-Benz di Brema a partire dal 2019. La concept EQ A si è invece mostrata al Salone di Francoforte e rappresenta un esempio concreto di come la mobilità elettrica possa essere trasferita tra le auto compatte.

Mercedes-Benz rivolge poi uno sguardo alla tecnologia delle celle a combustibile, con la concept GLC F-Cell vista anche lei all’ultimo Salone di Francoforte. Con una batteria agli ioni di litio che funge da ulteriore fonte di energia, ricaricabile dall’esterno tramite tecnologia plug-in, entrambe le fonti permettono di aumentare l’autonomia, a ridurre i tempi di rifornimento e di poter contare su una potenza di 200 CV più che sufficiente per l’uso quotidiano.

Infine anche nel campo dei veicoli industriali Daimler punta a rivoluzionare il trasporto su gomma, se ci pensate tra i principali responsabili dell’inquinamento sulle grosse arterie autostradali; il FUSO eCanter dà un’idea di come il servizio di distribuzione leggera potrà cambiare aspetto in Europa, Asia e America, cui seguirà il primo autobus per il trasporto urbano elettrico a batteria prodotto in serie.

Non dimentichiamo infine che il recentemente annunciato progetto Ionity siglato con altre importanti case automobilistiche rappresenta un segno tangibile della volontà dei protagonisti di investire non solo sulle auto elettriche ma parallelamente sulle infrastrutture di supporto, ovvero le stazioni di ricarica.

Road #2: oggi si punta sui modelli ibridi plug-in

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Oggi, in un mondo dell’automobile in cui come abbiamo visto le auto elettriche iniziano a fare capolino, la realtà si chiama ibrido plug-in. Emissioni locali zero in città e massima autonomia sulle lunghe percorrenze grazie al motore a combustione sono le caratteristiche che rendono appetibile questa tecnologia al grande pubblico e Mercedes ha creato un brand apposito che risponde al nome di EQ Power, lo stesso che compare sul cofano motore della freccia d’argento campione del mondo in F1 con Lewis Hamilton.

I punti di forza degli ibridi plug-in risultano quanto mai evidenti per i veicoli di maggiori dimensioni e sui percorsi misti. Ecco il motivo per cui la Casa di Stoccarda punta su questo tipo di trazione dalla Classe C in su.

Road #3: motori a combustione ad alta efficienza

Motori ibridi, motori elettrici ok, ma i diesel e i benzina? Mercedes-Benz conta ancora molto sull’attuale generazione di motori. Proprio sulla tecnologia diesel la Casa tedesca ha investito qualcosa come 3 miliardi di euro e il risultato è stato il quattro cilindri OM 654, capostipite di una famiglia di propulsori Mercedes-Benz destinata a fissare nuovi standard di riferimento. Tra le sue innovazioni il processo di combustione con camere di combustione a gradini, il cui nome prende spunto dalla forma della sacca di combustione sul pistone. Le tecnologie Nanoslide rappresentano un ulteriore passo in avanti che dimostra i margini di sviluppo della propulsione a gasolio, da molti considerata ormai al canto del cigno. Il nuovo quattro cilindri ha esordito in anteprima mondiale nella primavera del 2016 sul modello E 220 d della nuova Classe E, segnando consumi fino al 13% in meno rispetto al suo predecessore montato su una vettura paragonabile.

Tra i motori a benzina i nuovi quattro e sei cilindri dispongono di tecnologie avveniristiche, come il motorino di avviamento/alternatore (EQ Boost), la rete di bordo a 48 volt ed un compressore supplementare elettrico (sei cilindri) che, a titolo d’esempio, permette un overboost di 250 Nm di coppia sul motore da 435 CV della Classe S 500, riducendo al contempo le emissioni del precedente V8 fino al 22%.

Road #4: la mobilità del futuro sarà sempre più connessa

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Da anni leader dei servizi di mobilità digitali come car2go, mytaxi o moover, Daimler continua a vedere schizzare in alto i numeri degli iscritti in tutto il mondo. Nel contempo si sta sviluppando la strategia CASE, quattro lettere che indicano il futuro parallelo alla mobilità del domani: “Connessa”, “Autonoma”, “Condivisa (Shared in inglese) ed “Elettrica”.

Mercedes me rappresenta invece la chiave per entrare e connettersi con il mondo della Stella a tre punte: effettuando il log-in, si accede a contenuti personalizzati e si avvia il dialogo digitale con la propria vettura. Mercedes me connect consente a chi possiede un’auto elettrica o plug-in di utilizzare funzioni esclusive: grazie al servizio di serie Remote Online potete visualizzare comodamente su smartphone livello di carica, autonomia e prossima stazione di carica.

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