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Gruppo PSA: prova e tecnica del nuovo Diesel 1.5 BlueHDI 130

Tempo di lettura: 3 minuti

Il Gruppo PSA lancia sul mercato il nuovo propulsore Diesel 1.5 BlueHDI 130, frutto di un investimento di 430 milioni di euro. Un’operazione del genere può sembrare anacronistica in un momento in cui la transizione energetica dai classici combustibili all’elettrico sta prendendo sempre più piede.

Le Case automobilistiche si stanno attrezzando in questa direzione e per PSA il 2019 è un anno importante da questo punto di vista, con l’arrivo sul mercato di diverse elettriche come Peugeot e-208 e Opel Corsa-e. Ma il passaggio richiede tempo e investimenti, non solo da parte delle Case automobilistiche ma anche di chi gestisce le infrastrutture. Così, la soluzione migliore sembra ancora quella di puntare sui propulsori Diesel di ultima generazione che, grazie alle recenti tecnologie sui sistemi di post-trattamento dei gas di scarico, sono in grado di garantire una produzione di particolato inferiore rispetto ai modelli benzina ed emissioni di NOx simili.

Tutti per uno, uno per tutti

Ed è proprio seguendo questa filosofia che il Gruppo PSA ha quindi presentato il nuovo 1.5 BlueHDI 130, che viene prodotto nello stabilimento di Tremery. Un motore compatto, progettato in modo da essere montato facilmente in posizione trasversale su diverse vetture dei segmenti B, C e D di PSA come DS 3 Crossback, Peugeot 308 Berlina, 308 SW, Rifter, Citroen C4 Spacetourer, Grand C4 Spacetourer, Berlingo, Opel Combo Life, Peugeot 508 Fastback e SW, ma anche Peugeot 3008 e 5008, Citroen C5 Aircross, DS 7 Crossback ed Opel Grandland X. Il tutto senza dover stravolgere i singoli progetti.

1.5 BlueHDi 130: la tecnica

1.5 BlueHDi 130

Il nuovo quattro cilindri Diesel 1.5 BlueHDI 130 è in grado di erogare 130 CV a 3.750 giri/min e una coppia massima di 330 Nm a 1.750 giri/min. Molte le novità che porta al debutto e le migliorie rispetto al vecchio 1.6 da 120 CV che va a sostituire. Tra queste, ad esempio, la nuova geometria dei pistoni, di derivazione motorsport, che permette di avere una miglior turbolenza/combustione dei gas all’interno della camera di scoppio.

A questa si somma la presenza di 16 valvole invece delle 8 valvole presenti sul vecchio 1.6 BlueHDI, e ancora i nuovi iniettori con 8 fori invece dei 6 precedenti, per una miglior nebulizzazione del carburante. E ancora, la pompa olio a cilindrata variabile, il cui movimento meccanico viene comandato elettricamente, riuscendo così a fornire la giusta quantità di olio in pressione in base alle necessità.

Le normative sulla emissione di NOx sempre più restringenti, poi, hanno spinto PSA ha sviluppare un nuovo sistema di scarico, per garantire un miglior trattamento degli agenti inquinanti. Un sistema compatto che unisce in un unico blocco il catalizzatore, l’SCR e l’SCR sul FAP e che si posiziona vicinissimo al motore per mantenere le temperature più elevate e poter così contare su una più rapida entrata in azione.

Un altro vantaggio del 1.5 BlueHDi 130 è dato da un miglior ricircolo dei gas di scarico tramite la valvola EGR che viene dotata di uno scambiatore di calore più efficiente. In questo modo, il raffreddamento fa aumentare la densità e quindi il volume dei gas di scarico che tornano all’aspirazione, permettendo di avere una minor richiesta di ossigeno dall’ambiente esterno e riducendo così la produzione di NOx durante la combustione. Grazie a queste migliorie tecniche, vengono diminuite non solo le emissioni di NOx ma viene ottimizzato anche il consumo di carburante, che risulta essere circa un 4-6% inferiore rispetto quello del vecchio 1.6 BlueHDI 120 CV.

1.5 BlueHDi 130: come si guida?

1.5 BlueHDi 130

Abbiamo messo alla prova il nuovo 1.5 BlueHDI da 130 CV del Gruppo PSA  su una DS 7 Crossback. A primo impatto, vista la stazza del SUV francese, si potrebbe pensare che i 130 CV erogati dal nuovo motore non siano sufficienti a spingerla a dovere. Ma bastano pochi chilometri per rendersi conto che non è così. Il motore risulta reattivo ai bassi regimi grazie alla coppia massima disponibile già a 1.750 giri/min e dispone di un buon allungo, che molto si avvicina alle sensazioni che regala un motore a benzina di simile potenza e cubatura.

Questo è reso possibile grazie alle quattro valvole per cilindro rispetto alle sole 2 del vecchio 1.6 Diesel Blue HDI. Un motore lineare e progressivo che, abbinato al cambio automatico a otto rapporti, riesce a esprimere le sue massime potenzialità. Buono il responso anche al capitolo rumorosità. È vero, la DS 7 Crossback, puntando a una clientela premium, gode di un’ottima insonorizzazione, ma in generale, la voce di questo nuovo 1.5 è tutt’altro che fastidiosa all’interno dell’abitacolo. Contenute anche le vibrazioni, a patto di non spingersi troppo nella zona alta del contagiri. Qui infatti, si evidenzia una certa “ruvidità”. Ma è del tutto normale per un motore che è pensato per dare il meglio di sé intorno ai 3.000 giri.

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